Ricariche sulla Postapay, abiti
griffati, videogiochi. Regali che arrivavano dopo gli abusi
sessuali. Con questa accusa un prete è stato arrestato dai
carabinieri di Genova. Dalle indagini, coordinate dal pm
Federico Panichi, sarebbe emerso che la vittima era un ragazzino
che faceva il chierichetto. Il sacerdote, come anticipato dal
Secolo XIX, avrebbe anche tentato di baciare due giovani, dopo
avere regalato loro una sigaretta elettronica.
Agli arresti domiciliari in una comunità del levante genovese
è finito padre Andrea Melis, sessant'anni, originario di
Cagliari ma da anni trapiantato in Liguria. La Curia lo ha
sospeso dopo che nei giorni scorsi era stato perquisito
l'alloggio dove viveva. Appartenente all'Ordine dei Padri
Scolopi, era direttore della Scuola elementare e della
Fondazione Assarotti nel capoluogo ligure, in salita San
Bartolomeo degli Armeni; ed era presidente di Fidae Liguria
(Federazione di scuole cattoliche primarie e secondarie) oltre
che parroco della chiesa di Sant'Antonio da Padova a Finale
Ligure in provincia di Savona.
Le accuse sono di violenza sessuale su minorenne,
prostituzione minorile e tentata violenza aggravata. La misura
cautelare è scattata solo per il primo reato, gli abusi
reiterati ai danni di un dodicenne. Sulle altre due accuse a
carico del religioso, il gip ha in sostanza rimandato la
valutazione a ulteriori sviluppi investigativi. Melis è difeso
dagli avvocati Raffaele Caruso e Graziella Delfino. Nella sua
abitazione gli investigatori hanno sequestrato farmaci per la
stimolazione sessuale ma anche capi di abbigliamento griffati e
una fornitura di sigarette elettroniche.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA