Una grande quantità di energia a
disposizione a causa dell'elevata temperatura del mare, unita
all'effetto wind-shear relativo al modo in cui il vento varia in
intensità e direzione con la quota : è questo, secondo il
meteorologo del Consorzio Lamma tra Regione Toscana e Cnr,
Gianni Messeri, il meccanismo della formazione dei tornado,
fenomeno che potrebbe aver interessato la zona a largo della
Sicilia provocando due vittime e sei dispersi. Ed è di questa
mattina un'altra tromba d'aria (l'altro nome del tornado) nel
nord della Sardegna che ha provocato una fuga dalle spiagge dei
comuni di Trinità d'Agultu e Vignola. I tornado o trombe d'aria,
sottolinea Messeri, "rientrano nella categoria dei temporali
'supercellulari', sistemi temporaleschi a cella singola
estremamente persistenti ed intensi. In genere i temporali
vengono distinti sulla base della loro organizzazione.
EVENTI CONVETTIVI A CELLA SINGOLA - Sono, tra i fenomeni
meteorologici estremi relativamente i più 'tranquilli', secondo
il meteorologo, in quanto vedono in azione solamente una singola
cella temporalesca. In questo caso non si forma il tornado
perchè manca l'effetto del wind-shear, e le zone di 'updraft'
(risalita della massa d'aria) e 'downdraft' (discesa della massa
d'aria) coincidono, "soffocando il temporale" dopo circa 30-45
minuti. Anche questi eventi, comunque, in presenza di elevata
energia possono causare fenomeni violenti come venti a oltre 100
km/h e grandine con chicchi grossi.
EVENTI CONVETTIVI MULTICELLULARI - Sono gli eventi dagli
effetti 'intermedi' tra quelli a cella singola e supercellulari.
Si caratterizzano dal fatto che si hanno numerose celle
temporalesche che possono stazionare anche per più di un ora
sulle stesse zone, generando violente precipitazioni, forti
colpi di vento e grandinate.
EVENTI CONVETTIVI SUPERCELLULARI - Sono celle temporalesche
singole che riescono a persistere anche per più di un'ora sulle
stesse zone dato che l'updraft e il downdraft sono molto
separati. Tali supercelle possono essere tornadiche o meno. "Le
condizioni per lo sviluppo delle trombe d'aria - ricorda il
meteorologo del consorzio Lamma-Cnr - sono innanzitutto la
presenza di un forte wind-shear, con i venti che cambiano in
velocità e soprattutto direzione con il crescere della quota.
Questo determina una separazione della zona di updraft e
downdraft e maggior durata al temporale. Molto rilevante è la
quantità di energia a disposizione: questa dipende dalla
quantità di vapore acqueo in atmosfera legato a sua volta alla
temperatura del mare". Prevedere i tornado, conclude Messeri,
non è purtroppo possibile a causa dei troppi falsi allarmi
legati a questo fenomeno meteorologico.
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