La settimana più calda di questo
avvio di stagione: ieri il Como, venerdì sera chiusura del
mercato, sabato la prima trasferta del torneo a Lecce. La gara
con i lariani è già passato: primo tempo al Cagliari, ripresa
agli ospiti. E pareggio casalingo che per mister e tifosi non è
da buttare via. Anche se, con il gol segnato da Piccoli prima
dell'intervallo, era lecito aspettarsi un Cagliari più vivo e
pericoloso nelle ripartenze. Anche perché, quando si consegna
sistematicamente la palla agli avversari senza impensierirli, il
gol al passivo è solo questione di tempo: inevitabile. Così ha
fatto il Cagliari. Le attenuanti? Stanchezza per un primo tempo
molto intenso. E valore degli avversari, in campo nelle ripresa
con rinforzi come Perrone, Paz e Sergi Roberto. Como comunque
alle spalle.
Ora c'è il mercato. Con il ritorno di Mina e con Palomino,
Wieteska è di nuovo in panchina: con i lombardi, dopo due gare
di fila al centro della difesa, nemmeno un minuto. È evidente: è
in uscita. Con il Palermo è saltato tutto, forse perché il
giocatore non si aspettava di finire in B. Ma ci sarebbero altre
opzioni. Poi Makoumbou: tenerlo sarebbe un bel rinforzo, ma non
ha giocato, tra Coppa e campionato, nemmeno un secondo. Due
volte in panchina, ieri era fuori per smaltire carichi di
lavoro. Ma, a parte i problemi di preparazione, potrebbe essere
utilizzato come pedina di scambio con il Sassuolo per Thorstvedt
(ma il giocatore non gradisce la B) o per arrivare, con i soldi
della cessione, a Gaetano o a Barak. Altri giocatori in teoria
con le valigie sono Jankto, Hatzidiakos, Lapadula e Pereiro. Per
l'uruguaiano c'è in ballo anche la possibilità di una
risoluzione del contratto. Punto interrogativo per Lapadula. Se
dovesse partire il Cagliari dovrebbe buttarsi su un altra
attaccante: Cheddira è sfumato, potrebbe essere Dessers.
"Vedremo se rimpolpare il centrocampo - ha detto il mister
dopo la gara con il Como parlando in generale di quello che
potrà succedere sino a venerdì - o ascoltare le richieste di
giocatori che potrebbero andare altrove per vari motivi. Non ci
manca qualcosa, ma potremmo aggiungere qualcosa. Stiamo
monitorando la situazione".
Saranno quattro giorni da mani nelle orecchie (per non
ascoltare le voci di mercato) per la squadra che deve pensare
solo al Lecce. Doppia difficoltà: è uno scontro salvezza. Ed è
la prima trasferta della stagione. Il Cagliari viaggia alla
media salvezza di un punto a partita: il Salento dirà la verità
sulla tenuta anche psicologica della squadra lontano dai suoi
tifosi.
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