Tre partite, due punti, un gol.
Due pareggi e una sconfitta. È il primo mini bilancio del
Cagliari versione Nicola. Un quadro rovinato dal freschissimo
primo ko stagionale a Lecce, arrivato con l'aggravante della
superiorità numerica non sfruttata per oltre un tempo. Per
curare le possibili ricadute psicologiche della sconfitta e
dell'occasione sciupata ora c'è la sosta: servirà anche a
valutare le condizioni di Prati, uscito malconcio prima
dell'intervallo proprio per l'intervento da rosso di Dorgu.
È per ora un Cagliari che ha due problemi: segna poco
(l'unica rete è quella di Piccoli contro il Como) e subisce gol
su calci piazzati come accaduto con Como e Lecce. Poi, per
quanto riguarda la difficoltà a realizzare, è anche vero che il
Cagliari ha preso quattro legni, due con Luvumbo, uno con Marin
e un altro con Viola. Al mister la squadra a Lecce è piaciuta
per intensità e numero di occasioni create. Anche se ha
sottolineato il problema dei calci da fermo. Con il Lecce però
sono state troppo poche le situazioni in cui il Cagliari è
riuscito a sfruttare l'uomo in più per mettere dentro l'area
palloni invitanti. E, tra l'altro, nell'occasione del
salvataggio del portiere, l'opportunità (ma era successo anche
nel primo tempo) è capitata sul secondo palo sulla testa di
Azzi, non proprio uno specialista nel gioco aereo.
Ancora fuori Makoumbou, con il Lecce non c'è stato spazio
nemmeno per Adopo. Ora due settimane da utilizzare anche per
facilitare l'inserimento di Gaetano nei nuovi schemi di Nicola.
L'obiettivo è quello di avere in campo più qualità e lucidità al
momento dell'ultimo passaggio. Il mister potrebbe decidere di
osare qualcosa in più con Gaetano insieme a Piccoli e Luvumbo, è
una delle possibilità. Oppure partire più prudente con Luvumbo o
Gaetano fuori dalla formazione iniziale. Prossimo avversario il
Napoli, proprio la squadra di provenienza di Gaetano.
Attenzione, non ci sono storie: Conte a Cagliari vuole vincere
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