Si chiude positivamente, seppur
in affanno, il secondo trimestre 2024 delle imprese artigiane
della Sardegna. Il comparto delle piccole e medie imprese sarde
cresce dello 0,02% con un saldo positivo di 7 attività,
risultante dalle 577 aperture e 570 cessazioni, per un totale di
34.192 attività registrate, di cui 33.964 attive.
Nell'omologo periodo dell'anno scorso, le aziende registrate
furono 34.245, quelle attive 34.017, con 585 aperture e 414
chiusure e un saldo positivo di 171.
L'analisi sulla demografia artigiana sarda è stata realizzata
dall'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati
Infocamere-Movimprese tra il 1° aprile e il 30 giugno di
quest'anno.
Il report sardo, per questo, dice che se l'apertura delle
imprese ricalca il trend dell'anno scorso, quello delle chiusure
registra una sensibile impennata. La crescita nazionale
registrata è stata del +0,38% con un saldo positivo di + 4.714
imprese.
Lo sguardo al dettaglio delle vecchie province, pone Cagliari
al comando della classifica con 12.810 imprese artigiane
registrate, con 12.704 attive; con 209 iscrizioni e 320
cessazioni, con un saldo di -111 imprese mentre nel 2023 si
registrò un +33. Segue Sassari con 12.284 imprese artigiane
registrate, 12.218 attive, date dalle 241 iscrizioni e 146
cessazioni per un saldo positivo di 95 che nel 2023 fu di +78.
Poi Nuoro con 6.740 registrate, 6.695 attive, 93 aperte e 50
chiuse per un saldo di +43 che nel 2023 fu di +46. Chiude
Oristano con 2.358 registrate, 2.347 attive, 34 aperture e 54
chiusure con un saldo di -20 che l'anno scorso fu di +14.
"Nonostante il trend sia rallentato ma ancora positivo, la
nostra attenzione per il settore è alta perché veniamo da 3 anni
di crescita sostanziosa che ha spinto il comparto sardo al
secondo posto in Italia per incremento percentuale delle imprese
- commenta Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Imprese
Sardegna - nonostante questi dati siano riferibili a una
frazione dell'anno, sono indicativi di come il tessuto
produttivo sia vivo e abbia voglia di crescere e dell'impegno
quotidiano degli artigiani contro la burocrazia, la mancanza di
personale qualificato, la concorrenza sleale e anche della
necessità costante del sostegno regionale, elemento vitale per
il comparto".
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