"Ho accettato il Cagliari perché
era da tempo che il club mi cercava. Se ne parlava da qualche
anno, ma non so se erano solo voci. Ma anche l'anno scorso siamo
stati molto vicini: ora sono qui e ringrazio chi ha permesso che
questa situazione si concretizzasse". Lo ha detto José Palomino,
argentino classe 1990, difensore centrale, acquistato dalla
società del presidnte Giulini dopo sette anni all'Atalanta.
Di nuovo in campo dopo quasi un anno: "Ho iniziato piano - ha
spiegato nel corso della conferenzxa stampa di presentazione
questo pomeriggio ad Assemini - ma è andata sempre meglio. Vero,
magari l'ultimo anno non rientravo nei piani dell'allenatore, ma
io mi sono sempre sempre allenato da professionista. Per questo
ero subito pronto a scendere in campo".
Primo impatto con Nicola e la squadra? "Con il mister prima
di arrivare ci siamo sentiti al telefono - ha raccontato
Palomino - e ho percepito tanto entusiasmo, voglia di fare. Da
me ci si aspetta che possa dare il mio contributo per quanto
riguarda la mentalità e la concentrazione giusta. Per quanto
riguarda la squadra alcuni giocavano con me a Bergamo, ma anche
gli altri più o meno li conosco tutti da avversario".
In difesa, ma a destra nonostante il piede forte sia il
sinistro: "Queste sono cose che decide il mister - ha spiegato -
penso che con Mina possiamo anche giocare insieme. Ma ripeto:
questo lo decide l'allenatore. Ma l'esperienza non basta: per
giocare bisogna lavorare".
Il San Lorenzo del Papa? "Sì, sono partito da lì - ha
concluso Palomino - ma in generale con il tempo si finisce con
apprezzare e tifare diverse squadre, soprattutto quelle che
giocano bene".
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