Sarà sciopero di 24 ore, domani, alla Portovesme srl, nel Sulcis. Lo ha deciso il coordinamento sindacale territoriale di Cgil, Cisl e Uil dopo la decisione della Glencore di fermare la linea zinco lascando solo il Waelz trattamento dei fumi di acciaieria. L'astensione dal lavoro scatterà dalle 6 del mattino, mentre per 8 ore è convocata l'assemblea di tutte le lavoratrici e lavoratori diretti e indiretti.
Già questa mattina, quando si è saputa la notizia dello stop, i segretari territoriali di Cgil, Cisl e Uil, Francesco Bardi, Antonello Saba e Federico Matta e di categoria Emanuele Madeddu (Filctem), Vincenzo Lai Femca e Pierluigi Loi (Uiltec), avevano annunciato che erano pronti a mettere in campo nuove iniziative di lotta in risposta alla Glencor e di respingere "con forza" la decisione della multinazionale che gestisce la Portovesme srl.
La vertenza va avanti da tempo dopo il blocco alle linee piombo e zinco (in parte) e lo stop alla fonderia di San Gavino. Non si è per ora concretizzato il progetto di riutilizzo della black mass per rigenerare le batterie di auto elettriche. Così un mese fa i sindacati avevano ribadito alla Regione, sollecitando un tavolo a Roma, che gli impianti della Portovesme srl, nel Sulcis e nel Medio Campidano (San Gavino), devono restare in marcia sino al momento dello switch per le nuove produzioni. Oggi la nuova doccia fredda.
"Una decisione di questo tipo crea inoltre un serio problema all'intero settore produttivo, oltre ai diretti a quello degli appalti, perché apre le porte a una fortissima riduzione di personale - spiegano i sindacati - Considerato quanto emerso è chiaro che si rimetta tutto in discussione. Per questo motivo chiediamo una assunzione di responsabilità a tutti i soggetti coinvolti, compreso un intervento immediato del Governo e il sostegno della Regione".
Portovesme, 'modifiche operative necessarie per futuro impianto'
La Portovesme srl, che produce di zinco e piombo nel Sulcis per conto della Glencore, conferma "che sta apportando modifiche a livello operativo". Queste includono: "la transizione dell'impianto verso un'attività produttiva basata esclusivamente sul processo Waelz ("Waelz-only") nel sito di Portoscuso, la chiusura della linea SX ( nella linea zinco, ndr) e dell'impianto elettrolisi e l'avvio di una campagna temporanea di produzione di cosiddetta "lega tripla" nel sito di San Gavino". E' quanto fa sapere la multinazionale che replica alla nota dei sindacati sullo stop alla linea zinco.
"Queste modifiche rispondono alle difficili condizioni di mercato in cui l'impianto si è trovato ad operare, che includono termini commerciali poco vantaggiosi e prezzi energetici elevati in Europa, in particolare, in Italia - fa sapere l'azienda - Riteniamo che queste azioni possano essere in grado di favorire un futuro resiliente alla Portovesme srl. La prosecuzione delle attività del Waelz, impianto destinato al recupero dei residui di lavorazione delle acciaierie, oltre a contribuire all'economia circolare, supporta lo sviluppo di una filiera dell'industria dell'acciaio e dei metalli non ferrosi più efficiente".
Glencore, inoltra, spiega che continua a portare avanti "uno studio sul recupero e sulla raffinazione dei materiali provenienti dalle batterie esauste, nello stabilimento di Portovesme".
"Siamo consapevoli dell'importanza della Portovesme per il territorio e del contributo che apporta all'economia locale e, pertanto, comprendiamo come questo annuncio possa suscitare preoccupazioni - conclude la nota - In ragione di ciò, durante tutto il processo di esecuzione del piano, il management della Portovesme continuerà a dialogare attivamente con i propri dipendenti, i sindacati, le comunità locali, le autorità ed i partner commerciali".
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