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Terrorismo e propaganda neonazista in chat, due misure cautelari

Terrorismo e propaganda neonazista in chat, due misure cautelari

Ai domiciliari un 18enne, obbligo di dimora per un 20enne

CAGLIARI, 06 settembre 2024, 18:37

Redazione ANSA

ANSACheck
Conferenza stampa Questura su suprematista arrestato - RIPRODUZIONE RISERVATA

Conferenza stampa Questura su suprematista arrestato - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono accusati di far parte del network terroristico russo di matrice accelerazionista denominato Aast e presente su Telegram. Questa mattina, la Polizia di Stato di Milano, Cagliari e Vicenza ha dato esecuzione a due misure cautelari di obbligo di dimora e di arresti domiciliari nei confronti di un ventenne di origine rumena e di un diciottenne cagliaritano, indicati come appartenenti al gruppo suprematista e neonazista.I provvedimenti sono stati eseguti dalle Digos locali con il Servizio per il contrastro all'estremismo e terrorismo inteno della direzione centrale della polizia di prevenzione-Ucigos.

Le indagini sono partite circa un anno fa sotto la direzione delle Procure della Repubblica di Milano e Cagliari con il coordinamento della Direzione nazionale Antimafia e Antiterrorismo, e hanno consentito di accertare che il 18enne cagliaritano, finito agli arresti domiciliari, è "arruolato in Aast e all'interno della collegata associazione terroristica di matrice suprematista denominata The Base riconducibili al programma internazionale c.d. 'White Suprematist Extremism', che hanno quale obiettivo primario - spiega la Questura - il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo ed eversione per motivi di odio razziale".

Già quando era minorenne, nel 2022, il ragazzo era stato indagato per aver minacciato con un coltello un compagno di scuola: lo aveva redarguito perché inneggiava Hitler. Secondo quanto appurato dalla Polizia, "l'indagato intrattiene una fitta rete di rapporti virtuali con altri internauti, tutti orbitanti attorno alla galassia suprematista cercando di accreditarsi in questi ambienti attraverso la condivisione di contenuti propagandistici di stampo accelerazionista nonché attraverso la commissione sul territorio di alcune azioni delittuose". Al 18enne vengono anche contestati reati di pedo-pornografia, estorsione informativa nella sottospecie della 'sextorsion', furto dell'identità digitale con finalità estortive. 

Il ventenne destinatario dell'obbligo di dimora, anche lui appartenente ad Aast, risulta essere l'amministratore dei canali social del gruppo ed è impegnato nella "propaganda di chiara matrice suprematista, nazionalsocialista, antisemita/negazionista e filorussa", incitando i fruitori del social all'uso delle armi e di esplosivi artigianli da utilizzare per compiere crimini funzionali al raggiungimento delle finalità del sodalizio.
   

Il 18enne bloccato poco prima di un attentato alla Caritas

È stato bloccato poco prima di mettere a segno un attentato alla sede della Caritas di via Fra Ignazio, a Cagliari, durante la cena di Capodanno con gli immigrati, ed era pronto a mettere a segno altre azioni violente contro sedi istituzionali come la Questura, il 18enne cagliaritano arrestato oggi durante l'operazione condotta dalle Digos di Cagliari, Milano e Vicenza. Il giovane nel corso dell'ultimo anno, è stato tenuto costantemente sotto osservazione, 24 ore su 24, ed è emerso "un potenziale pericoloso di tutto rispetto", come ha sottolineato la questora di Cagliari Rosanna Lavezzaro, in occasione della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i dettagli dell'operazione.

Il 18enne faceva parte del gruppo Aast, sodalizio neonazista e filorusso attivo su Telegram, e "stava cercando di aumentare il suo prestigio all'interno con l'obiettivo di 'scalare posizioni' di vertice", ha spiegato il dirigente della Digos di Cagliari Antonio Nicolli, che ha diretto l'indagine coordinata dal responsabile della sezione Antiterrorismo Fabio Formato. Per questa ragione si stava impegnando in vari test attitudinali per dimostrare essere pronto ad aderire agli ideali del gruppo di matrice suprematista.

Da qui la decisione di mettere a segno un attentato alla Caritas per colpire gli immigrati in coda per la cena di Capodanno. Il giovane avrebbe voluto piazzare in via Fra Ignazio un ordigno artigianale, ma è stato fermato dalla polizia in centro prima che potesse agire: in auto aveva alcuni botti di natale che avrebbe usato per confezionare in casa la bomba. Il 18enne si era reso protagonista in passato di altri episodi di violenza a sfondo razzista: era stato ripreso mentre minacciava con un coltello uno straniero a bordo di un bus del Ctm, obbligandolo a scendere dal mezzo e insultandolo con frasi razziste. Accertate a suo carico anche atti di vandalismo sulle auto di immigrati. 

18enne ossessionato dalle armi e video di torture

Deve rispondere di "arruolamento con finalità di terrorismo commesso per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, ovvero al fine di agevolare l'attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i loro scopi le medesime finalità", "propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa", "tentata estorsione e tentata rapina aggravata", "violenza sessuale aggravata nei confronti di minore", "realizzazione, produzione e detenzione di materiale pedo-pornografico", il 18enne di Cagliari arrestato dalla Digos nell'ambito dell'operazione antiterrorismo e contro la propaganda neonazista online.

Il giovane è stato definito dagli investigatori come un lupo solitario. Trascorreva le giornate andando a scuola, quindi la palestra e poi tutto il giorno su Internet. Guardava costantemente video di torture sugli animali, di mutilazioni o di esecuzioni, anche dell'Isis. "Si nutriva di terrore", ha sottolineato il dirigente della Digos di Cagliari, Antonio Nicolli, in conferenza stampa.

Ma non solo. Era infatti alla costante ricerca di armi sia da taglio che da fuoco. "Stava cercando informazioni e contattava altre persone in chat per chiedere come utilizzare le stampanti 3D per produrre armi da fuoco - ha ricostruito il responsabile della sezione Antiterrorismo Fabio Formato - aveva una vera e propria ossessione".

Il padre, la madre e i fratelli, però, non si erano accorti di nulla o quasi. Questa mattina quando i poliziotti hanno bussato alla loro porta per la perquisizione, sono caduti dalle nuvole, non avevano proprio idea di quello che stava facendo il figlio. 

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