Assicurato in una grande gabbia di
ancoraggio e monitorato da sensori di temperatura, il
'Pugilatore' sardo, uno dei colossi di Mont'e Prama, è giunto
oggi al Madrid, dove il pubblico spagnolo potrà ammirarlo dal 17
settembre al Museo Archeologico Nazionale (Man), grazie alla
collaborazione dell'Ambasciata d'Italia in Spagna, della
Fondazione Mont'e Prama e dell'Istituto Italiano di Cultura di
Madrid.
"Manneddu", il celebre gigante alto due metri e mezzo,
scolpito in calcare, sarà ospite d'onore al Man fino al 12
gennaio possimo. E' uno dei Giganti, le sculture nuragiche
ritrovate casualmente nel marzo del 1974 a Mont'e Prama nel
Sinis di Cabras, sul versante centro-occidentale della Sardegna,
in una delle più importanti scoperte archeologiche recenti.
Nell'area sepolcrale, databile nel VII secolo a.C., furono
riportati alla luce 5.178 frammenti di sculture. Dei 28 colossi
di pietra ricostruiti dopo il restauro, realizzato fra il 2007 e
il 2011 presso il Centro di Restauro e Conservazione di Li Punti
a Sassari, 16 rappresentano pugilatori, 6 arcieri e 6 soldati.
L'arrivo di 'Manneddu' nella capitale iberica sarà
l'occasione, per il pubblico spagnolo, di conoscere la cultura e
il patrimonio artistico sardo, i risultati della ricerca nel
complesso archeologico, e di approfondire sinergie tra
istituzioni che conservano, restaurano e diffondono il
patrimonio culturale, e fra ricercatori e archeologi italiani e
spagnoli. Con questi obiettivi, l'esposizione sarà accompagnata
da un convegno scientifico su 'Spagna, Sardegna e Mondo Egeo nel
Mediterraneo antico', il 17 e il 18 settembre, nel Salon de
Actos del Man, con la partecipazione di esperti italiani e
spagnoli.
Martedì pomeriggio dopo i saluti di benvenuto della
direttrice del Museo Archeologico Nazionale, Isabel Izquierdo
Paraile; di autorità del ministero spagnolo di Cultura,
dell'ambasciatore d'Italia in Spagna, Giuseppe Buccino Grimaldi,
del presidente della Fondazione Mont'e Prama, Anthony Muroni. e
della direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura di Madrid,
Maria Luisa Pappalardo, la prima sessione dei lavori. Sarà
coordinata dal direttore scientifico della Fondazione Mont'e
Prama, Giorgio Murru, e prevede due conferenze su 'La civiltà
nuragica di Sardegna, storia e monumenti fra i secoli XVIII e X
a.C.', a cura di Riccardo Cicilloni, professore di Preistoria e
Protostoria dell'università di Cagliari. E su 'Gli eroi di
Mont'e Prama' a cura di Raimondo Zucca, professore del
dipartimento di Storia, Umanistica ed Educazione dell'Uniss.
Interverrà come invitato d'onore Carlo Tronchetti, già direttore
del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e autore degli
scavi del 1977-1979 nel giacimento di Mont'e Prama.
Mercoledì 18, la seconda sessione coordinata da Alicia
Rodero, del dipartimento di Protostoria del Man, con conferenze
su 'Relazioni, scambi e commerci fra l'Egeo e il Mediterraneo
occidentale nell'Età del bronzo e il principio dell'Età del
Ferro', a cura di Massimo Cultraro, direttore di ricerche del
Cnr-Ispc; e su 'Vivendo sull'isola di giganti. La cultura
Talaiotica delle isole Baleari', a cura di Manuel Calvo,
cattedratico di preistoria dell'Università delle Baleari. In
chiusura, Teresa Chapa, cattedratica emerita di Preistoria
dell'Università Complutense, parlerà de 'La nascita della
scultura in pietra come espressione dell'identità iberica'.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA