La blue tongue che colpisce i capi
ovini dilaga in gran parte della Sardegna e il Movimento pastori
sardi (Mps) chiama a raccolta tutto il settore per una grande
manifestazione davanti al palazzo della Regione a Cagliari che
si svolgerà tra fine settembre e i primi di ottobre.
Oggi il Movimento ha convocato una riunione a Tramatza con i
capi zonali dell'Mps: hanno risposto all'appello circa 130
allevatori per decidere sull'organizzazione del presidio che,
annunciano, durerà più di un giorno. "E' arrivata l'ora di un
cambio di passo, dopo 24 anni di lungua blu in Sardegna e
nonostante le vaccinazioni, la malattia non si è risolta ed è
diventata endemica - ha detto all'ANSA Roberto Congia esponente
del Mps a margine dell'incontro -. Chiediamo che la Regione
attivi tutti gli strumenti per la prevenzione della malattia,
più ricerca che deve essere fatta dai nostri Istituti
Zooporfilattici affinché si trovi il vaccino giusto, ma
chiediamo anche indennizzi adeguati per la perdita di reddito
che subiamo a causa della malattia".
L'esponente dell'Mps elenca tutti i temi che porteranno a
stretto giro all'attenzione della Regione: "Il virus della blue
tongue dilaga e noi subiamo una perdita enorme: alcune pecore
muoiono altre abortiscono e per almeno un anno subiamo il
mancato reddito dato dalla mancata vendita degli agnelli. I
ristori negli anni sono stati insufficienti e ci sono stati dati
in piccole percentuali solo per i capi che muoiono e non per la
mancata produttività delle pecore. Inoltre abbiamo bisogno di
studiare vaccini mirati: abbiamo 27 sierotipi di blue tongue,
una casistica che richiede studi adeguati da fare qui
nell'Isola. Il nostro settore ha bisogno di risposte altrimenti
muore: tra siccità, blue tongue e ritardi nella riscossione dei
premi siamo in ginocchio e le aziende chiudono. La Regione - ha
concluso Congia - ci aiuti a rialzarci affinché non si
disperdano i posti di lavoro che il nostro settore crea".
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