Ragazzini smontano e rimontano un cervello, altri fanno volare un drone, altri ancora osservano al microscopio una molecola, mentre i loro amici disegnano e colorano, guardano insetti nei barattoli e partecipano a piccoli esperimenti. In tanti oggi hanno scelto di immergersi nella scienza entrando all'Exmà di Cagliari per partecipare a Sharper 2024-La Notte delle ricercatrici e dei ricercatori, evento annuale pensato per divulgare i temi della ricerca e della scienza.
Oltre cento ricercatori e ricercatrici, ma anche tanti professori provenienti da 15 dipartimenti dell'Ateneo del capoluogo sardo si sono messi a disposizione dei cittadini per illustrare temi legati anche alla quotidianità, come l'inclusione sociale, l'accessibilità, l'intelligenza artificiale, l'economia circolare e il riuso degli scarti produttivi, microbiologia, ricerca in mare, clima, nutrizione, informatica. "Sharper Night - spiega all'ANSA il prorettore vicario Gianni Fenu - è una manifestazione europea alla quale partecipano 13 Università e tra queste, storicamente, da sempre l'Università di Cagliari. È il modo di avvicinare la società, le persone, chiunque alla ricerca, che è parte fondamentale della nostra vita in realtà. Lo facciamo attraverso più di 30 stand, 10 talk, lo facciamo con i nostri 15 dipartimenti e più di 300 tra ricercatori, volontari e dottorandi che avvicinano non solo gli adulti, ma soprattutto i bambini".
Un evento che può servire a trovare i ricercatori di domani: "Questa è la nostra speranza - si augura Fenu -, perché rialimentare con delle nuove leve che abbiano intenzione di sviluppare nel modo migliore la propria creatività non può che essere il miglior viatico per una Università più forte, più aperta, più attenta allo sviluppo. La Sardegna e il territorio ne hanno bisogno".
Divulgare e rendere più a portata di tutti la scienza è uno degli obiettivi della Notte dei ricercatori, "ma ciò non vuol dire - chiarisce Alessadro Cau, coordinatore del dipartimento di Scienza della Vita e dell'ambiente che nello stand mostra i risultati del loro lavoro - che le risposte siano immediate, occorre tempo e riflessione che spesso non si sposa con il nostro modo vivere smart". Particolare interesse ha suscitato il Cagliari Accessibility Lab, dove tra i tanti esercizi interattivi c'è anche un test per conoscere i problemi legati alle barriere architettoniche e un gioco per imparare che cosa è l'empatia.
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