"La Sardegna vanta un primato
importante, quello di aver ospitato i primi esperimenti
spaziali". Ad affermarlo, e ricordare che i primi lanci diretti
allo spazio partirono sessant'anni fa proprio dall'isola per
verificare le dinamiche di movimento, è stato Walter Villadei,
astronauta pilota della Ax-3, la terza missione privata diretta
verso la stazione spaziale internazionale organizzata da Axiom
Space.
Villadei è stato l'ospite d'onore della seconda giornata del
Festival dell'Aerospazio apertosi ieri a Olbia nel museo
archeologico. "La Sardegna è bellissima vista dallo spazio - ha
raccontato Villadei alla folta platea dell'evento internazionale
organizzato da Astec-AeroSpace Technology Education Center - Qui
realizziamo cose molto importanti. Abbiamo grandi radiotelescopi
che parlano con lo spazio profondo, ricevono dati dalle sonde
che abbiamo realizzato per esplorare Giove, Saturno, Urano e le
parti più remote del cosmo, ma abbiamo anche sistemi che vengono
utilizzati per monitorare i detriti spaziali. È un tema
importantissimo - ha ribadito l'astronauta - per garantire la
sicurezza delle infrastrutture e degli oggetti che volano nello
spazio".
L'incontro al museo di Olbia davanti a studenti e
professionisti del settore aerospaziale, è stata un'occasione
per ribadire un concetto espresso più volte durante la
manifestazione: lo spazio offre enormi possibilità di sviluppo
professionale per i giovani sardi. E lo ha sottolineato anche
Villadei, di fatto un ambasciatore italiano nello spazio, che ha
poi rivelato il suo sogno di andare su Marte e le grandi
possibilità che i viaggi nello spazio possono offrire ai
giovani. "Oggi la figura dell'astronauta è cambiata, non si
tratta solo di uno specialista del volo concentrato
sull'addestramento, oggi c'è la Space economy e l'impostazione è
quella di un astronauta che interagisce, con industria e
ricerca, sulle opportunità che ci sono nello spazio - ha
concluso Villadei -. Il futuro sono i voli privati, soprattutto
negli Stati Uniti, pensiamo a SpaceX di Musk, con grande forza
economica e capacità di accettare il rischio: l'errore è un
passaggio che porta al successo".
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