"L'obiettivo è quello di vedere,
metaforicamente, la panchina come luogo di scambio, di
confidenze e la speranza che possa essere quindi un luogo di
incontro per far uscire il paziente affetto dalla patologia
epilettica dal suo isolamento e dalla sua solitudine". Con
queste parole, ieri sera, Susanna Casellato, direttrice della
struttura di Diagnosi e cura dell'epilessia dell'Azienda
ospedaliera universitaria di Sassari ha sollevato il telo che
copriva la prima panchina viola dedicata alla consapevolezza
dell'epilessia.
All'evento, che si è svolto nei giardini di via Venezia a
Sassari, grazie anche al patrocinio del Comune, erano presenti
il direttore generale dell'Aou di Sassari Antonio Lorenzo Spano,
la direttrice sanitaria Lucia Anna Mameli, il direttore della
Neuropsichiatria infantile Stefano Sotgiu e il vicesindaco di
Sassari Salvatore Dau.
La panchina viola è un'iniziativa promossa dalla Fondazione
epilessia Lice e dalla Lega italiana contro l'epilessia che per
il 2024 ha coniato lo slogan "Metti in panchina l'epilessia ".
"L'obiettivo - ha ribadito Casellato - è quello di
sensibilizzare intorno alla malattia epilettica, far emergere
nella comunità una consapevolezza su questa patologia e
combattere un vero e proprio stigma nei confronti della malattia
che colpisce già in tenera età. È importante far capire che si
tratta di una patologia che non inficia in generale ma, con le
dovute terapie, consente di avere una vita assolutamente
normale".
"Il nostro sforzo quotidiano quindi è quello di integrare e
non escludere. La panchina anche per Sassari, così come per le
altre città che in Italia sono sedi dei Centri riconosciuti
dalla Lice come il nostro, ha un significato importante per i
nostri pazienti e per noi operatori", ha concluso.
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