Dal 15 ottobre parte la campagna
antinfluenzale in Sardegna, ma i vaccini non sono disponibili
nelle farmacie. La delibera di giunta infatti affida il compito
solo ai medici di famiglia. Riformatori e Psi-Sardi in Europa
vanno così in pressing sulla Regione affinchè modifichi il
provvedimento inserendo anche le farmacie.
L'esclusione "è un errore sanabile facilmente, ma va fatto
subito. È ora di superare queste scelte miopi e dare finalmente
spazio alle farmacie, che sono presenti in ogni comune
dell'Isola. La Giunta deve smettere di ignorare soluzioni
semplici ed efficaci che sono già alla nostra portata", spiega
il consigliere dei Riformatori Umberto Ticca, annunciando una
interrogazione.
La pensa allo stesso modo anche Claudio Cugusi, che parla a
nome di Psi - Sardi in Europa: "Se questo errore non sarà
corretto immediatamente, i sardi vivranno una situazione
paradossale: potranno vaccinarsi a pagamento in farmacia e la
loro vaccinazione sarà inserita nel database nazionale ma non in
quello sardo, dove risulteranno non vaccinati".
Non vorremmo, prosegue Cugusi, "che questa svista rimettesse
in discussione il dialogo aperto con la presidente Todde e
recepito nelle sue dichiarazioni programmatiche. Per noi -
sottolinea - l'obiettivo resta quello indicato da Federfarma:
strutturare anche in Sardegna in via sperimentale la farmacia
dei servizi. Si tratta di impiegare la rete territoriale delle
farmacie, presenti in ogni comune sardo, per avvicinare a casa
del paziente prestazioni specialistiche in telemedicina come
elettrocardiogramma e holter pressorio e cardiaco. Si continua a
constatare la fragilità della sanità territoriale, ma pure i
rimedi alla portata non vengono presi in considerazione".
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