"L'omicidio fu un vero e proprio
agguato". Non ha dubbi Giampaolo Murrighile, avvocato di parte
civile nel processo in corso in Corte d'assise a Sassari, contro
Davide Iannelli, il 49enne accusato di aver ucciso il suo vicino
di casa, Toni Cozzolino, 49 anni, bruciato vivo per strada a
Olbia l'11 marzo 2022 e morto in ospedale dopo dieci giorni di
agonia.
Durante le sue conclusioni esposte oggi davanti alla Corte
presieduta dal giudice Massimo Zaniboni, il legale, insieme ai
suoi colleghi Antonio Fois e Massimo Perra, ha sollecitato la
giuria a condannare l'imputato all'ergastolo - stessa pena
chiesta nella scorsa udienza dal procuratore di Tempio Gregorio
Capasso -, e a riconoscere l'aggravante della premeditazione
oltre a quella della crudeltà.
"Quella mattina - ha sottolineato Murrighile - Iannelli aveva
programmato e organizzato l'omicidio di Cozzolino, lo ha
aspettato e gli ha teso un agguato, per ucciderlo".
Nell'esposizione delle loro tesi gli avvocati di parte civile si
sono soffermati sulla descrizione dei due video agli atti, in
cui è ripresa la scena dell'aggressione. Descrizioni contestate
dagli avvocati della difesa, Cristina Cherchi e Abele Cherchi,
che hanno chiesto per la prossima udienza del 22 ottobre, quando
la parola passerà a loro, di poter ritrasmettere in aula quelle
immagini, e anche di riascoltare la telefonata che la sera prima
dell'omicidio Iannelli fece al 113.
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