La Corte d'appello di Sassari ha
confermato l'assoluzione dei 22 esponenti di CasaPound imputati
per avere compiuto il saluto romano al termine del funerale del
docente universitario Giampiero Todini, sul sagrato della chiesa
di San Giuseppe, a Sassari.
Il funerale si era celebrato il 2 settembre 2018 e terminate
le esequie, un gruppo dei partecipanti si era soffermato sul
sagrato per dire addio al professore con il saluto romano:
davanti al feretro in molti avevano teso in alto il braccio
destro rispondendo "presente" al richiamo "camerata Giampiero
Todini". Un gesto che divenne pubblico per un video pubblicato
sui social dal figlio del docente, Luigi Todini, e diventato
subito virale.
Quel video arrivò fino in Procura, in 22 dei partecipanti al
saluto furono identificati e portati a processo con l'accusa di
aver infranto la legge Scelba che, all'art. 5, punisce "chiunque
con parole, gesti o in qualunque altro modo compie pubblicamente
manifestazioni usuali al disciolto partito fascista".
La sentenza di primo grado fu un'assoluzione per tutti,
"perché il fatto non sussiste": i giudici accolsero la tesi
degli avvocati difensori, fra cui Pierluigi Olivieri, Antonio
Mereu, Agostinangelo Marras e Bachisio Basoli, secondo cui il
saluto romano era stato fatto per esaudire il desiderio espresso
dal defunto prima di morire, e non per inneggiare al dissolto
partito fascista. Una sentenza che la Corte d'appello,
presieduta dal giudice Salvatore Marinaro, ha confermato oggi.
"La decisione in appello ha confermato la robusta motivazione
della sentenza di primo grado che a sua volta si inserisce ormai
in una stratificata giurisprudenza di legittimità e di merito.
Episodi come quello in esame non possono costituire un pericolo
per la stabilità delle istituzioni democratiche e tanto meno di
ricostituzione del partito fascista - commenta l'avvocato
Antonio Mereu, che ha difeso gran parte degli imputati - Con ciò
il fatto contestato è stato riportato nell'alveo dell'art 21
della Costituzione che garantisce il diritto a manifestare
liberamente il proprio pensiero".
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