"Una bimba di 18 mesi è detenuta
nella sezione femminile del carcere di Cagliari-Uta. La
piccolina si trova in una cella-nido della struttura carceraria
insieme alla giovane madre che deve scontare una pena
definitiva". Lo afferma la presidente dell'associazione
Socialismo Diritti Riforme Odv, Maria Grazia Caligaris, che ha
avuto un colloquio con la detenuta, finita in carcere domenica
scorsa per scontare una pena di un anno e otto mesi per un reato
commesso nel 2019.
"Ancora una volta una creatura di pochi mesi è costretta a
subire da innocente la detenzione in assenza di spazi
alternativi attrezzati. L'auspicio è che possa lasciare al più
presto la cella. Purtroppo - prosegue Caligaris - non è la prima
volta che una creatura con pochi mesi di vita varchi il cancello
del carcere. La circostanza è ovviamente legata al fatto che una
neonata non può essere separata dalla madre. Certo è che una
presenza così fragile richiede una grande attenzione da parte
dell'intera struttura e in particolare della Polizia
Penitenziaria e dell'Area Sanitaria, anche se le condizioni
fisiche e umane possano essere rassicuranti. La bambina, come
tutti i neonati, ha necessità di continue verifiche sanitarie.
L'Istituto infatti deve farsi carico non solo delle vaccinazioni
ma anche dell'alimentazione e delle visite pediatriche. Una
condizione che tiene impegnata, con particolare cura, l'Area
Sanitaria. La speranza è che la sua permanenza in carcere,
aldilà della sensibilità di tutti gli operatori penitenziari,
possa concludersi nel più breve tempo possibile".
"Preoccupano - afferma ancora la presidente di Sdr - anche le
condizioni della mamma che manifesta una forte ansia che non può
essere alleviata con farmaci di supporto perché la donna sta
allattando. Il caso richiede l'immediato intervento della
Magistratura di Sorveglianza che possa al più presto disporre
gli arresti domiciliari per la donna anche per ridurre il trauma
alla piccola".
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