I Circoli sardi raccontano la
storia dell'emigrazione agropastorale nel centro Italia dagli
anni '60 agli anni '80, una narrazione segnata da fatica,
pregiudizi, ostilità, successi e sconfitte che ha cambiato
persone, generazioni, famiglie e ambienti. L'appuntamento è per
giovedì, alle 16, nella sala consiliare di Palazzo Valentini, a
Roma, per iniziativa dell'associazione dei sardi della capitale.
Al centro dell'evento il docufilm "Oltre il mare", diretto
dal regista sardo Irio Pusceddu, ideato da Elio Turis, Daniele
Gabrielli e Dina Meloni, prodotto dal Circolo Peppino Mereu di
Siena con il patrocinio dei Circoli di Firenze, La Plata
(Argentina), Nichelino, Roma, Ciampino, Tokio (Giappone),
Livorno, Perugia, la collaborazione dei Circoli della
Circoscrizione Centro Sud della Fasi e con il finanziamento
dell'assessorato al Lavoro della Regione sardegna.
Cosa ha mosso tanti contadini e pastori sardi a lasciare
l'Isola per tentare l'avventura in una terra (Toscana, Umbria,
Lazio, Abruzzo) inizialmente ostile e orientata da preconcetti e
diffidenze? Come sono riusciti in tanti a tener duro, credere
nelle loro potenzialità e far rifiorire quei luoghi abbandonati
dai nativi? Sempre rimanendo ancorati alle tradizioni e
consuetudini della terra e della lingua madre.
Storie singole, familiari e collettive con i protagonisti,
che interpretano se stessi con pudore e fierezza, con sincerità
e passione, e con i loro discendenti, figli e nipoti, oggi
affermati imprenditori nel settore agro pastorale e alimentare.
Episodi e vicende che Irio Pusceddu mette in fila in un
documento vero, coinvolgente e istruttivo. Da raccomandare ai
più giovani, perché ne traggano insegnamento: con la volontà,
l'impegno e la determinazione si realizzano i sogni, anche
quelli più complicati.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA