(di Stefano Ambu)
Turn over. E game over: il
Cagliari rimane fermo per la seconda volta di fila dopo i tre
risultati utili consecutivi che avevano consegnato ai rossoblù
una dimensione da centroclassifica. Squadra tradita dalla
stanchezza, ma anche dai ricambi: contro l'Udinese (ma quella è
una gara che fa storia a sé per l'espulsione di Makoumbou) e il
Bologna non hanno funzionato i nuovi equilibri (turn over)
sperimentati da Nicola per la necessità di non spremere troppo
gli stessi giocatori.
In particolare il mister deve ancora trovare la formula
giusta per valorizzare le potenzialità di Marin e Gaetano: nella
serie positiva di tre gare entrambi hanno dato un contributo
pesantissimo entrando dalla panchina. Da titolari, contro
Udinese e Bologna, non è stata la stessa cosa. Proprio dalla
voglia di osare, fare di più e dare qualità alla manovra in
uscita è nata la ripartenza del primo gol del Bologna: Gaetano
recupera palla, cede dietro a Marin per ripartire "puliti". Il
rumeno la ridá a Gaetano, ma di mezzo c'è Freuler. Quindi
pallone a Ndoye e assist per il gol di Orsolini.
Oggi alla ripresa degli allenamenti si riparlerà di questa
azione perché è emblematica: il Cagliari deve provare a
continuare a giocare la palla, anche a costo di sbagliare?
Oppure deve affidarsi a soluzioni meno belle (e meno
costruttive), ma più sicure. Attenzione, è lo stesso errore
della prima ammonizione di Makoumbou a Udine. Palla da Marin al
congolese nel tentativo di far ripartire l'azione palleggiando.
E poi pasticcio indirettamente letale del centrocampista con
punizione per gli avversari e giallo per il rossoblu. La
risposta forse Nicola l'ha già data. E l'ha ribadita nel dopo
gara: "È vero che sbagliamo ma lo facciamo nel tentativo di fare
e creare, e se fai e crei vuol dire che stai lavorando per
crescere. Non direi che stiamo sperimentando, semplicemente in
tre partite ravvicinate, a Udine anche giocando in dieci a
lungo, devi alternare le risorse e gestire. Dovevamo fare
riposare qualcuno che aveva speso e costruire la partita che
volevamo, bisogna analizzare una gara dove abbiamo creato il
giusto e potevamo ottenere di più".
Insomma, errori per imparare, secondo il mister. Contro la
Lazio Nicola avrà di nuovo Makoumbou, giocatore che, a parte
Udine, era stato fondamentale insieme ad Adopo negli equilibri
della squadra contro Parma, Juventus e Torino. Perchè, a parte i
fronzoli e i tocchi in più, lo diceva anche Ranieri: quando c'è
Makoumbou, l'avversario non passa. Come dire: il congolese in
versione difensiva è una garanzia. Cagliari sconfitto due volte
due a zero. E quindi a secco da oltre 180 minuti: "Gli
attaccanti? Non è che Luvumbo e Lapadula arrivino da una
stagione piena di gol, sono in linea con quanto fatto di
recente. Luvumbo è un'ala che può fare diversi ruoli là davanti
ma gli va dato tempo, sapendo quella che è la sua storia nel
calcio e i gol che ha fatto sinora".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA