È rimasto adagiato su di un fianco a
circa otto metri di profondità in fondo al mare davanti alla
spiaggia delle Saline, nel golfo di Olbia, per poco meno di tre
mesi: il relitto dello yacht Atina, affondato a causa di un
incendio scoppiato a bordo la sera del 10 agosto scorso, è stato
fatto riaffiorare dall'acqua. La Capitaneria di Porto di Olbia
ha iniziato le operazioni di recupero del relitto a cui
seguiranno quelle essenziali di bonifica ambientale dello
specchio d'acqua che per tutte queste settimane ha ospitato ciò
che resta della lussuosa imbarcazione lunga 47 metri battente
bandiera delle Isole Cook e usata dall'armatore turco Serkan
Borancili per una crociera nel Mediterraneo.
Quella sera del 10 agosto lo yacht Atina si trovava a largo
della spiaggia di Marina Maria. A bordo era rimasto solo
l'equipaggio, mentre i facoltosi ospiti si trovavano a terra
quando le fiamme hanno invaso l'imbarcazione. A prestare i
soccorsi furono alcuni diportisti che si trovavano nelle
vicinanze e nessuno riportò ferite. Lo yacht colò a picco
davanti a decine di persone che ripresero l'evento. Gli uomini
della guardia costiera operarono per mettere in sicurezza la
zona ed evitare danni ambientali.
Nel primo pomeriggio di sabato 2 novembre si sono concluse le
operazioni di "parbuckling" dello yacht che ha ripreso la sua
posizione naturale ma si trovava ancora sul fondale. Il
recupero - costosissimo e a carico dell'assicurazione - è
proseguito poi nella giornata di domenica 3 novembre quando lo
yacht Atina è stato stato messo in galleggiamento e svuotato
dalle acque stagnanti contenute al suo interno. Il contenuto
delle casse è stato svuotato ma non è stato possibile issare il
relitto a bordo del pontone Conquest MB1, lo stesso impiegato
per il recupero della Costa Concordia, perché la barca
impregnata d'acqua è risultata troppo pesante per le catene
utilizzate. Stamane si continuerà con le delicate operazioni e
ciò che resta dell'Atina verrà issato a bordo della piattaforma
per essere poi trasferito a Livorno dove verrà smaltito. La
pulizia del fondale marino con le scansioni 3D si concluderà
entro domani.
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