Loceri, paese ogliastrino di 300
anime, si unisce con paesi e istituti scolastici del territorio
contro la violenza di genere e inaugura una panchina insieme
alla targa del progetto "Nemos m'est mere" nella piazza del
Comune. La panchina rossa e la targa, realizzate dai giovani
studenti della scuola secondaria di primo grado di Loceri, sono
state il frutto della collaborazione tra lo Sportello di Lingua
Sarda, il comune, l'Istituto Comprensivo "Emilia Pischedda" di
Bari Sardo e le amministrazioni di Lanusei, Bari Sardo e
Cardedu.
Alle iniziative hanno partecipato gli studenti della scuola
secondaria, docenti e rappresentanti istituzionali, il sindaco
Gianfranco Lecca e numerosi cittadini. "La panchina e la targa
che inauguriamo oggi rappresentano un simbolo di impegno
collettivo che va oltre i confini del nostro paese - ha
sottolineato Lecca - La violenza contro le donne è una ferita
che colpisce non solo chi la subisce, ma tutta la comunità. Ogni
gesto, ogni parola, ogni azione di sensibilizzazione è un
tassello che contribuisce a costruire una società più giusta,
dove nessuno è solo di fronte al dolore e all'abuso. Come
comunità, abbiamo la responsabilità di educare i nostri figli al
rispetto affinché la violenza non trovi spazio nel futuro delle
nuove generazioni".
S'Isportellu Subracomunale de Loceri, oltre a tutelare la
lingua e le tradizioni sarde, è impegnato in una missione
sociale, ricordando l'importanza della Convenzione di Istanbul
come punto di riferimento nella lotta alla violenza contro le
donne.
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