Hanno concluso la protesta le
donne dei comitati in presidio sotto il Consiglio regionale
della Sardegna. Per 24 ore avevano occupato occupato le tribune
del pubblico dell'Aula del palazzo di via Roma per chiedere alla
politica di discutere la legge di iniziativa popolare denominata
Pratobello 24 in materia di installazione di impianti di energia
rinnovabile. Avevano cominciato in dodici, sono rimaste in otto,
rifocillate grazie al presidente dell'Assemblea Piero Comandini,
che ha adottato la linea "morbida", e ad alcuni consiglieri di
minoranza.
Nella notte le più anziane erano andate via e ieri sera,
quando si è capito che la seduta del Consiglio regionale che sta
discutendo il ddl della giunta sulle aree idonee per gli
impianti rinnovabili sarebbe stata rimandata al prossimo martedì
19 novembre, le donne si sono convinte a uscire.
"Con coraggio e determinazione, ci siamo riunite nel palazzo
del Consiglio regionale, un gesto di protesta contro la totale
indifferenza della presidente e della sua Giunta - hanno scritto
in una nota -. La Pratobello 24 rappresenta, non solo la
speranza di preservare il nostro ambiente, ma un baluardo contro
il vorace sfruttamento delle risorse che minaccia di offendere
la bellezza della nostra terra. Ciò che abbiamo visto in questo
Consiglio è stato un teatrino ingiustificabile - aggiungono -.
Non possiamo più tollerare una classe dirigente che ignora la
volontà popolare e il sacrificio di donne e uomini che lottano
pacificamente per poter vivere in una terra libera".
Intanto prosegue lo sciopero della fame proclamato da Michele
Zuddas, l'avvocato-portavoce della rete che sostiene la legge di
iniziativa popolare cosiddetta Pratobello 24 e che punta alla
sua immediata discussione in Aula: iniziato dieci giorni fa,
ieri il referente ha avuto un malore. Ma non molla: "In questi
momenti occorre risolutezza e determinazione e occorre non
indietreggiare di un solo passo, ogni tentennamento o
indecisione è un regalo per chi spera che la protesta si spenga.
Ebbene, giusto per togliere qualsiasi dubbio, non mi fermo
combatto e vado avanti. Non sarà una piccola protesta del mio
corpo a fermarmi", scrive sui social.
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