"La dorsale del metano in
Sardegna è definitivamente tramontata", lo ribadisce la
presidente della Regione Alessandra Todde a proposito della
strategia energetica della Regione, nel giorno del via libera
definitivo al disegno di legge sulle aree idonee per le
rinnovabili.
Rispondendo all'ANSA, la governatrice è netta: "Parlare a me
di dorsale del metano è abbastanza bizzarro, considerando che in
un'altra veste ho fatto una battaglia importante affinché non ci
fosse un'infrastruttura che attraversasse da nord a sud l'intera
Sardegna. Era quello che pensava la precedente giunta",
sottolinea all'indomani di un nuovo tavolo tecnico al Mase sul
decreto del presidente del Consiglio dei ministri 2022,
impugnato dalla Giunta Solinas. E spiega: "Noi ci siamo trovati
un decreto che impugnava il Dpcm Sardegna, che di fatto parlava
di un unico rigassificatore a Porto Torres e poi di
un'infrastruttura che attraversava tutta la Sardegna -
ricostruisce -. Noi ci siamo posti in una modalità diversa,
abbiamo convinto anche la presidenza del Consiglio dei ministri
e il Mase a seguirci in questo ragionamento e per questo motivo
abbiamo sospeso in maniera congiunta, fino a marzo, la sentenza
che doveva esserci proprio sull'impugnazione del decreto, per
riuscire ad avere una strategia congiunta".
In che cosa consiste? "In due entry point, due
rigassificatori - spiega la governatrice -: uno a Porto Torres e
uno a Oristano, anche perché in quello previsto di Portoscuso ci
sono difficoltà tecniche oggettive. Da qui porteremo il gas dove
serve, quindi nei poli industriali. Lì dove sappiamo che serve
il gas e sarà chiaramente nostra cura farlo arrivare".
"Ci serve energia programmabile e sappiamo che le fonti
rinnovabili non lo sono - precisa - quindi l'idea che almeno una
delle due centrali a carbone possa essere convertita a turbogas
è una speranza. Siamo determinati a superare il carbone,
sappiamo che il gas è un'energia di transizione, abbiamo le idee
chiarissime su come dobbiamo procedere, dobbiamo chiaramente
costruire le infrastrutture che porteranno da Oristano al polo
industriale di Portovesme e poi a Macchiareddu ma la dorsale è
definitivamente tramontata".
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