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Fns-Cisl, 'il carcere di Cagliari è una bomba a orologeria'

Fns-Cisl, 'il carcere di Cagliari è una bomba a orologeria'

Villa, 'critica la presenza di molti detenuti problematici'

CAGLIARI, 09 dicembre 2024, 10:40

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il carcere di Cagliari-Uta è "una bomba a orologeria che rischia di implodere da un momento all'altro". Lo denuncia il segretario generale della Fns Cisl Sardegna Giovanni Villa, in una nota nella quale esprime preoccupazione per il fatto che "un numero importante di detenuti pare abbia messo in serio rischio la sicurezza del carcere e l'incolumità del personale di Polizia Penitenziaria e di chi vi lavora a qualsiasi titolo, finanche l'incolumità di altri detenuti non facinorosi".
    "Da giorni il carcere parrebbe essere entrato in un vortice pericoloso in cui riflette una situazione di sicurezza precaria a causa di continue prese di posizioni e atti delinquenziali messi in atto da parte di detenuti problematici che deciderebbero, a quanto ci è dato sapere, perfino da chi essere accompagnati al nosocomio cittadino - si legge nella nota - praticamente la scorta deve essere composta a simpatia del detenuto altrimenti scattano aggressioni fisiche verso il poliziotto indesiderato, medici, infermieri e/o chiunque il quel momento si trova sul posto sia che sia all'interno del carcere o all'esterno per visita ospedaliera. Se ciò risultasse vero sarebbe a significare che si è intrapresa la via del non ritorno e che a giorni tutto il carcere potrebbe finire in mano ai detenuti che, come sappiamo da tempo, non si lasciano sfuggire occasione per aggredire la Polizia Penitenziaria che si sente abbandonata a se stessa visto l'immobilismo dell'Amministrazione nel trasferire i detenuti più problematici anzi, di contro, da altre carceri di detenuti problematici ne vengono assegnati in continuazione".
    "Bisogna assolutamente intervenire prima che ciò accada ed in primis è quantomai improcrastinabile ristabilire l'ordine e la sicurezza intervenendo immediatamente al trasferimento dei detenuti responsabili. Non si attenda oltre e si intervenga prima che ci scappi il morto", osserva la Fns Cisl che sollecita un incontro urgente: "il personale di Polizia Penitenziaria sta reggendo, non si ancora per quanto, in un contesto lavorativo pesante e fortemente incentivante lo stress psico-fisico".
   
   

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