Rifinanziare la legge 949 per
supportare concretamente le imprese artigiane della Sardegna che
vogliono investire, crescere e uscire dalla crisi. E' questa, in
sintesi, la richiesta partita da Confartigianato Imprese
Sardegna verso la giunta e il consiglio regionale.
La legge 949, il principale "strumento finanziario
artigiano", che nell'ultimo quinquennio è stata sostenuta con
circa 9 0milioni di euro, grazie al fondo perduto fino al 40% e
all'abbattimento dei costi di interesse, è diventato sinonimo di
crescita delle piccole realtà imprenditoriali isolane". spiega
l'associazione.
Secondo il monitoraggio relativo all'andamento della
"misura", effettuato dall'organizzazione, solo nell'avviso 2024
sono stati impegnati tutti i 16,5 milioni di euro messi a
disposizione, soddisfacendo le richieste di crescita di 917
imprese, con richieste in conto capitale per circa 25mila euro
ad azienda. Questo circuito virtuoso ha messo in moto un
meccanismo di moltiplicazione attraverso il quale ogni 1 euro
erogato dalla Legge, ha generato circa 3 euro di ulteriori
investimenti che sono andati a spalmarsi sui territori e sulle
altre categorie produttive e di servizi.
Tutte queste necessità, espresse dall'Associazione Artigiana in
un documento inviato ai capigruppo, sono state quantificate in
35 milioni di euro annui, per il periodo 2025-2027."E'
necessario bilanciare un budget annuale di 35 milioni di euro
nel triennio 2025-2027 così da rendere la misura strutturale e
consentire alle imprese una corretta e consapevole
pianificazione proporzionata alle loro reali possibilità di
investimento - scrive Confartigianato - in vista dell'imminente
discussione e approvazione della manovra finanziaria 2025-2027 è
importante assicurare che le risorse destinate alla misura siano
fin da subito allocate in bilancio per consentire l'immediata
disponibilità fin dall'inizio del 2025. In caso contrario i
tempi tecnici necessari alla pubblicazione dell'avviso si
allungherebbero di diversi mesi compromettendo di fatto la buona
riuscita dell'iniziativa che, lo ricordiamo, nella sua versione
aggiornata dispiega i suoi positivi effetti sull'economia di
tutta l'Isola, ininterrottamente dal 2020 e sarebbe sbagliato, e
deleterio, interrompere questo ciclo positivo e virtuoso. Non
chiediamo sussidi tantomeno assistenzialismo - continua
l'organizzazione artigiana - ma incentivi concreti affinché le
micro, piccole e medie realtà sarde possano rafforzarsi,
investire in tecnologia e formazione, creare nuova economia e
assumere: le imprese non devono essere lasciate sole in questo
momento".
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