Stefano Taras, 48 anni di Sassari
imprenditore nel settore dei bovini da carne, è stato eletto a
Oristano nuovo presidente di Confagricoltura Sardegna dai
delegati regionali dell'organizzazione di categoria agricola più
antica d'Italia. Come suoi vicepresidenti sono stati eletti i
presidenti provinciali di Nuoro e Oristano, Michele Ena e Tonino
Sanna.
Subito operativo il passaggio di consegne con l'uscente Paolo
Mele che, per statuto, non si è potuto ricandidare al secondo
mandato a causa dell'incompatibilità con il nuovo ruolo, assunto
a maggio scorso a Roma, nella giunta nazionale. Taras, agronomo
e imprenditore agricolo, ha scalato i vertici regionali
dell'associazione di categoria partendo da lontano, da quelle
esperienze sul territorio che nel 2013 lo hanno portato prima
alla vicepresidenza provinciale di Sassari Olbia-Tempio e poi,
dal 2013 al 2016, alla presidenza regionale dei giovani di
Confagricoltura, raggiungendo quindi nel settembre 2022 la guida
dell'interprovinciale del nord dell'Isola (Sassari e Gallura).
"È sotto gli occhi di tutti come, oggi, nel mondo delle
campagne si stia diffondendo un clima di sfiducia andato
aggravandosi anche a seguito delle recenti emergenze: a partire
dalla lingua blu per arrivare alla siccità - sono le prime
parole di Taras - In vista delle ultime elezioni regionali in
Sardegna avevamo proposto alla politica un nostro modello e una
nostra visione di confronto puntuale e propositiva con le
istituzioni. Modelli - ha proseguito - che ribadiamo poiché non
ci può essere politica agricola efficace se non si è in grado di
generare valore, sviluppo delle filiere e competitività tra le
imprese. L'augurio è che con un nuovo Complemento di sviluppo
rurale (il vecchio Programma di sviluppo rurale PSR), ma anche
con uno scatto in avanti della pubblica amministrazione che
sappia superare quelle sacche di inefficienza, purtroppo
presenti, si riesca a mettere a disposizione delle aziende e dei
territori rurali tutti quegli strumenti necessari ad
accompagnare la crescita e l'innovazione tecnologica del nostro
sistema produttivo regionale. Una condizione indispensabile per
creare nuova occupazione e una rete di imprese più solida e
capace di confrontarsi con i mercati nazionali ed extra Ue", ha
concluso.
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