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Rischio decadenza Todde, sette i punti contestati

Rischio decadenza Todde, sette i punti contestati

Dieci pagine di provvedimento del collegio regionale

CAGLIARI, 04 gennaio 2025, 15:31

Marzia Piga

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dieci pagine e sette punti contestati: è il provvedimento adottato dal Collegio regionale di garanzia elettorale, in seno alla Corte d'Appello di Cagliari e composto dalla stessa presidente della Corte d'Appello, Gemma Cucca, che lo presiede e da 6 componenti effettivi (Dario De Luca, Consigliere della Corte d'Appello di Cagliari; Maria Luisa Scarpa, Consigliere della Corte d'Appello di Cagliari; Francesco Alterio, Consigliere della Corte d'Appello di Cagliari; Riccardo Fercia, docente universitario; Roberta Asuni, dottore commercialista e Tullio Conti, dottore commercialista).

Innanzitutto secondo il collegio la dichiarazione relativa alle spese elettorali della campagna della presidente Todde non sarebbe "conforme" a quanto sancito da due norme, la legge nazionale 515 del 1993 e la regionale 1 del 1994 che la recepisce. In secondo luogo "non risulta essere stato nominato il mandatario, la cui nomina deve ritenersi obbligatoria" ai sensi delle due leggi richiamate. Ancora, si legge nel documento, "non risulta essere stato aperto un conto corrente dedicato esclusivamente alla raccolta dei fondi". E poi, quarto punto, "non risulta l'asseverazione e la sottoscrizione del rendiconto da parte del mandatario che avrebbe dovuto essere nominato". Secondo il collegio, ancora, "non è stato prodotto l'estratto del conto corrente bancario o postale" e "non risultano dalla lista movimenti bancari i nominativi dei soggetti che hanno erogato i finanziamenti per la campagna elettorale come previsto dalle due norme sopra citate".

Infine l'ultimo punto: non sarebbe chiaro su quale conto siano state indirizzate le donazioni raccolte durante la campagna attraverso PayPal, somme comunque non rilevanti. Per i componenti del collegio, dunque, il rendiconto elettorale del comitato elettorale del M5s, inviato il 23 maggio in adempimento degli obblighi previsti dalle leggi, firmato dal senatore Ettore Licheri e inviato alla Corte dei Conti, non chiarisce "se le spese indicate nei documenti depositati afferiscano alle spese della singola candidata alla carica di Presidente o alla campagna elettorale dei candidati alla carica di Consigliere sostenuti dal Movimento".

La dichiarazione elettorale presentata riporta "di aver sostenuto spese, come da rendiconto allegato, per complessivi euro 90.629,98 e di aver ricevuto contributi e o servizi per euro 90.670,00". Nel documento il collegio riporta di aver ricevuto i documenti e la memoria della presidente a integrazione dei dubbi sollevati, ma sostiene non siano sanabili. 

Contestata fattura Enel da 153 euro

Tra le contestazioni sulle spese elettorali della campagna della presidente Alessandra Todde, citate nel provvedimento deliberato dal Collegio regionale di garanzia elettorale datato 20 dicembre 2024, c'è anche una fattura intestata alla allora candidata del M5s, datata 11 gennaio 2024, relativa alle spese Enel per un importo di 153,16 euro che riguarda il locale in via Sidney Sonnino 223 a Cagliari, preso in affitto come sede elettorale.

Fattura che però, come riscontrato dai componenti del collegio, non è stata depositata tra gli atti prodotti. La mancata presentazione di questa fattura, con le altre irregolarità formali, ha portato il Collegio a trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica per le eventuali competenze. La presenza di questa fattura nel cassetto fiscale della allora candidata Todde è stata accertata dalla direzione provinciale di Nuoro dell'Agenzia delle Entrate e trasmessa al collegio regionale, "in un momento successivo", ha spiegato all'ANSA l'avvocato Benedetto Ballero che tutela la presidente e nell'ambito di un'attività di inchiesta "che non dovrebbe spettare a un organo come il collegio regionale di garanzia", ha precisato il legale.

La verifica di questa fattura, insieme ad altri documenti contabili, sarebbe stata sollecitata dopo un accesso agli atti da parte del deputato nuorese di Forza Italia Pietro Pittalis. "Io avevo fatto un accesso agli atti al Collegio di garanzia su tre diverse segnalazioni che avevo ricevuto, con un invito che mi era stato rivolto a esercitare i miei poteri di sindacato istitutivo - ha chiarito all'ANSA il parlamentare azzurro e segretario regionale Fi -. Sono stato autorizzato ma poi non ho avuto materialmente il tempo per poter visionare gli atti".

La richiesta, spiega Pittalis, aveva l'obiettivo di "acquisire elementi di conoscenza su un aspetto che a me interessa anche come capogruppo della Giunta delle elezioni della Camera dei deputati, per capire questo tipo di dinamiche e farne oggetto di studio, di conoscenza, dovendo raccogliere un po' di aspetti che riguardano le leggi elettorali e anche i meccanismi che possono essere emendati in senso migliorativo".

Per il deputato di Forza Italia, politicamente la vicenda è grave perché "non stiamo parlando di un semplice consigliere regionale che può rimanere in carica in attesa dei tre gradi di giudizio", sottolinea. "Qui stiamo parlando di un consigliere regionale che è anche presidente della Giunta, cioè mentre il consigliere regionale non esercita l'attività di governo, non firma, non decide, non adotta provvedimenti, se all'esito del giudizio definitivo dovesse essere confermata la decadenza, Todde si assumerà la responsabilità degli atti compiuti nel frattempo, perché tutto verrebbe travolto dalla invalidità e dalla illegittimità. Non si sottovaluti la gravità delle conseguenze", è il giudizio politico del parlamentare. 

Nell'ordinanza anche sanzione amministrativa di 40mila euro

"A carico di Todde Alessandra, tenuto conto della molteplicità e della rilevanza delle irregolarità riscontrate, della totale inosservanza della normativa di cui alla Legge 515/1993 e legge regionale Sardegna n. 1/94, determina la sanzione amministrativa di euro 40mila", è la prima parte del dispositivo del Collegio Regionale di garanzia elettorale della Corte di Appello di Cagliari.

E prosegue: "Ritenuta più grave la contestazione di cui al capo 1 (la depositata dichiarazione di spesa e di rendiconto non è conforme a quanto sancito, ndr): euro 25.822,84 aumentati ex art. 8 Legge 689/81 nella misura predetta in considerazione della molteplicità delle irregolarità riscontrate), ingiunge alla signora Alessandra Todde, di versare la somma di euro 40mila a titolo di sanzione amministrativa presso l'Agenzia delle Entrate entro il termine di trenta giorni dalla notifica della presente ingiunzione, sotto pena di esecuzione, con l'onere di depositare presso questo Collegio copia della ricevuta di avvenuto versamento e con l'avvertenza che entro il medesimo termine di trenta giorni dalla notifica potrà proporre opposizione alla presente ordinanza ingiunzione dinanzi al competente Tribunale".

E ancora: "Tenuto conto delle violazioni della normativa, così come suindicate, dispone la trasmissione della presente ordinanza/ingiunzione al presidente del Consiglio Regionale per quanto di sua competenza - si legge nel provvedimento - in ordine all'adozione del provvedimento di decadenza di Todde Alessandra dalla carica di presidente della Regione Sardegna, nonché alla Procura della Repubblica stante le anomalie riscontrate nelle dichiarazioni depositate e l'omesso deposito della citata fattura presente nel cassetto fiscale della stessa". 

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