La Giunta per le elezioni del Consiglio regionale della Sardegna sarà convocata per l'inizio della settimana prossima per avviare l'istruttoria sull'ordinanza-ingiunzione del Collegio elettorale di garanzia della Corte d'appello di Cagliari che ha chiesto la decadenza della governatrice Alessandra Todde per irregolarità nella rendicontazione delle spese della sua campagna elettorale. Lo ha confermato ai giornalisti il presidente dell'organismo, Giuseppe Frau, della lista Unite per Alessandra Todde.
"Stiamo raccogliendo tutte le informazioni, tutti i dati utili anche in collaborazione con la presidenza del Consiglio - spiega - Nei prossimi giorni mi adopererò per convocare la Giunta, che presumibilmente sarà all'inizio o a metà della settimana prossima. Con tutti i componenti al completo faremo un'attenta e rigorosa valutazione degli atti, faremo una discussione nel merito e poi arriveremo a una deliberazione", chiarisce Frau.
A parlare dopo qualche giorno lontano dai microfoni, è anche il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini. "Il 3 gennaio mi è stato notificato dalla Corte d'appello il provvedimento del Collegio elettorale di garanzia sulla decadenza della Presidente Alessandra Todde e ho subito trasmesso l'atto alla Giunta delle elezioni che è già al lavoro", ha ribadito in una nota dopo la conferenza dei capigruppo convocata per illustrare le procedure che sono state osservate da quando è stato notificato il provvedimento.
"Vi comunicherò passo dopo passo, sempre in Conferenza, le novità - assicura Comandini -. Intanto il Consiglio regionale deve continuare il suo lavoro in Aula e nelle commissioni. Auspico che la questione sia definita nel più breve tempo possibile. Lasciamo lavorare gli avvocati e i costituzionalisti, a noi il compito di proseguire la nostra attività per il bene della Sardegna" .
Nodo sanità in Consiglio ma il centrodestra chiede subito manovra tecnica
In attesa dei passi formali della Giunta per le elezioni, nelle sale delle commissioni del Consiglio regionale si lavora, partendo dalla Sanità. Ma i dubbi sono tanti e tra molti consiglieri prevale la linea attendista prima di compiere qualsiasi atto rilevante.
Lo dice chiaramente l'opposizione con il capogruppo di Fdi, Paolo Truzzu, che ribadisce la linea: "Mi sembra assurdo che in un momento come questo ci si voglia impelagare in una riforma epocale della sanità e non si pensi, invece, a mettere in sicurezza i conti della Regione facendo rapidamente una finanziaria tecnica che ci lasci tranquilli. Perché oggi - precisa - nessuno di noi può dire che cosa succederà".
Anche per il capogruppo dei Riformatori, Umberto Ticca, "prima di affrontare un discorso così importante come quello della sanità, prima bisogna chiarire, e non sui giornali ma in Aula, la posizione sulla decadenza". Antonello Peru, di Sardegna al centro 20 Venti, è per la strada della Manovra tecnica: "Questo è un momento delicato, si devono mettere in sicurezza i conti della Regione portando immediatamente in commissione prima e in Aula poi la legge finanziaria".
Dalla maggioranza del campo largo si insiste sula necessità di evitare comunque la paralisi. "Sarebbe inaccettabile - spiega il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus - che, dato il periodo problematico, le istituzioni regionali, quindi istituzioni di rango costituzionale, decidessero di incrociare le braccia.
Questo non sarebbe tollerabile e non sarebbe neanche giusto". Roberto Deriu, capogruppo del Pd, osserva: "Una volta che abbiamo accertato che il problema (dell'ordinanza, ndr) non ha dei confini certi, abbiamo ritenuto di far riprendere il lavoro di tutte le commissioni, dell'intero Consiglio, perché oggettivamente non si può sospendere la vita istituzionale per un tempo indefinito".
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