/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Disturbo bipolare, scienziati sardi aprono nuove frontiere

Disturbo bipolare, scienziati sardi aprono nuove frontiere

I ricercatori dell'Ateneo di Cagliari sulla rivista Nature

CAGLIARI, 31 gennaio 2025, 17:11

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Approfondire la biologia del disturbo bipolare, al fine di identificare possibili strategie per una migliore prevenzione della malattia.

E' l'obiettivo dello studio pubblicato recentemente sulla rivista Nature intitolato "Genomics yields biological and phenotypic into bipolar disorder", condotto dal Psychiatric genomics consortium (Pgc), un consorzio internazionale di scienziati che coinvolge oltre 800 ricercatori delle basi genetiche provenienti da più di 150 istituzioni in oltre 40 paesi.
    Tra questi anche un pool di ricercatori dell'Università di Cagliari: il professor Alessio Squassina e la professoressa Claudia Pisanu della sezione di Neuroscienze e farmacologia clinica del dipartimento di Scienze biomediche, e i professori Mirko Manchia e Bernardo Carpinello della sezione di Psichiatria del dipartimento di Scienze mediche e sanità pubblica.

In particolare, il gruppo di scienziati dell'ateneo cagliaritano ha contribuito alla ricerca mettendo a disposizione del consorzio i dati clinici e genetici di circa 600 pazienti con diagnosi di disturbo bipolare individuati in Sardegna.
    La raccolta dei dati era stata portata avanti negli ultimi 30 anni dal professor Bernardo Carpinello e dalla professoressa Maria Del Zompo (Università di Cagliari) e dal professor Leonardo Tondo (Harvard University). Lo studio a cui hanno partecipato i ricercatori sardi è stato condotto attraverso analisi genomiche su una popolazione di 158.036 pazienti con disturbo bipolare e 2,8 milioni di soggetti sani, di diversa origine etnica (europea, asiatica, afroamericana e latina), reclutati presso 79 centri.
    "Sebbene non abbia impatti immediati nella cura dei pazienti - spiegano Squassina, Pisanu, Manchia e Carpinello - questo lavoro fornisce importanti informazioni biologiche che potrebbero aprire la strada allo sviluppo di trattamenti migliorati e approcci di medicina di precisione per una gestione più efficace dei pazienti con disturbo bipolare". "I risultati - sottolineano i ricercatori - hanno consentito di scoprire 298 regioni del genoma contenenti varianti genetiche che aumentano il rischio di disturbo bipolare. L'analisi di queste regioni ha consentito l'identificazione di 36 geni ad elevata rilevanza per il rischio di disturbo bipolare, geni che potrebbero costituire oggetto di studi futuri".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza