"Seicento imprese balneari in Sardegna a rischio: le attività possono proseguire sino al 2027, ma il futuro delle concessioni in riva al mare è un punto interrogativo".
È l'allarme lanciato da Alberto Bertolotti,
presidente di Confcommercio Sud Sardegna, nel corso del convegno
"Legalità e sicurezza nelle imprese balneari".
Particolare attenzione è stata riservata agli aggiornamenti
normativi sulle concessioni demaniali e al futuro delle imprese
balneari in Sardegna, con un focus sul decreto "indennizzi" e le
possibili implicazioni a livello europeo.
"Le nostre aziende
potrebbero essere confiscate - ha detto Bertolotti -. È vero che
il suolo occupato è pubblico, ma le imprese sono nostre. Stiamo
attraversando una tempesta perfetta: un decreto sugli indennizzi
non è ancora stato adottato, non sappiamo se le nostre imprese
saranno confiscate oppure no. A Ostia, cinque strutture sono
state incendiate nel giro di una settimana, segnale di un odio
sociale pericoloso nei confronti delle nostre aziende".
Bertolotti ha poi evidenziato come sia fondamentale che le
imprese aderenti a Confcommercio mantengano elevati standard di
responsabilità, sicurezza e legalità. "Siamo un settore cruciale
per la Sardegna, dove quasi il 70% della scelta di destinazione
turistica è motivata dall'offerta balneare - ha spiegato -. Il
nostro settore rappresenta il fiore all'occhiello del turismo
italiano, totalmente made in Italy. Tuttavia, in questo momento,
subiamo un attacco senza precedenti, una vera e propria
confisca. Lo Stato può decidere l'utilizzo delle aree, ma è
inaccettabile che le imprese vengano assegnate gratuitamente a
nuovi imprenditori, che beneficerebbero di un avviamento senza
alcun costo". L'appello: "In un momento così difficile, noi
balneari sardi vogliamo dimostrare senso di responsabilità e
professionalità. La nostra aspettativa è che le imprese non
siano sottratte e assegnate gratuitamente agli imprenditori che
vinceranno le gare. Chiediamo chiarezza e tutele per garantire
la continuità del nostro lavoro e del settore
turistico-balneare, così cruciale per l'economia della
Sardegna".
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