Ripartono dall'1 giugno i tirocini sospesi il 12 marzo scorso per l'emergenza Covid-19 e termineranno 12 giorni prima dell'ultimo mese di frequenza. La riattivazione nelle sedi operative delle aziende (i cosiddetti tirocini 'in presenza') sarà autorizzata a certe condizioni: se tutte le parti - Aspal (soggetto promotore), soggetto ospitante e tirocinante - sono d'accordo, se all'interno dell'azienda vengono rispettate le indicazioni tecniche e operative per contrastare il virus nei luoghi di lavoro (così come prescritto dal Governo e dalla Regione) e se il soggetto ospitante non ha procedure di cassa integrazione in corso legate all'emergenza sanitaria o ha richiesto ammortizzatori sociali a favore di lavoratori inquadrati con profili professionali o che svolgono mansioni equivalenti a quelle del tirocinio.
Per quanto riguarda i tirocini in Fad (formazione a distanza) potranno essere autorizzati se il profilo professionale e l'attività descritta nel progetto formativo individuale (Pfi) sono compatibili con lo svolgimento del tirocinio in questa modalità e ci sia la garanzia che si possono raggiungere gli obiettivi contenuti nel progetto originario, se si tratta di riattivare un tirocinio sospeso, o nell'integrazione dello stesso. Il soggetto ospitante deve attivare le procedure tecnologiche che permettano di realizzare il tirocinio a distanza. Come per i tirocini 'in presenza' anche per quelli 'a distanza' nelle aziende non ci devono essere procedure di Cig né richieste per ammortizzatori sociali. Per la riattivazione il soggetto ospitante dovrà presentare richiesta all'Aspal che ha predisposto una task force apposita per l'esame delle domande.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA