(ANSA) - OLBIA, 15 MAR - Due medici della Asl Gallura e
alcuni pazienti diabetici di tipo 1 insulino-dipendenti: sono
questi i protagonisti del progetto presentato dal direttore
dell'Unità operativa di diabetologia della Asl Gallura,
Giancarlo Tonolo, insieme alle associazioni Diabete Zero Odv e
Janasdia e in collaborazione con la Fondazione "Tender to Nave
Italia". Dall'11 al 15 luglio, a bordo del veliero "Italia"
della Marina Militare, il più grande al mondo nella categoria
dei brigantini con i suoi sessantuno metri di lunghezza, i
pazienti selezionati dal personale medico veleggeranno nel mare
della Sardegna.
Il loro scopo sarà quello di non "abbandonare" la nave,
imparando soprattutto a gestire la patologia anche in una
situazione problematica scandita dalle numerose attività di
bordo. Il programma educativo e riabilitativo è stato valutato
positivamente dall'ente fondato quindici anni fa dalla Marina
Militare Italiana e dallo Yacht Club Italiano proprio per
combattere ogni forma di pregiudizio sulle patologie, attraverso
la cosiddetta "terapia delle avventure".
"Avremo con noi utenti provenienti dalla Gallura e dalle aree
sassaresi e cagliaritane, con partenza dal porto del capoluogo
isolano. Insieme alle equipe impegnate - spiega Giancarlo Tonolo
- valuteremo le capacità di adattamento in una condizione
diversa da quella di tutti i giorni, lontano dalle strutture
sanitarie e dalle farmacie, coadiuvati dalla telemedicina".
Ogni giorno verranno effettuati briefing tra i pazienti e i
diabetologi, in modo da rendere consapevoli i primi
dell'importanza del mantenimento di un compenso metabolico,
svolgendo le varie attività di bordo senza temere le complicanze
croniche o della ipoglicemia. Tutti i dati clinici che verranno
raccolti dai medici in navigazione saranno poi trasmessi
all'equipe di terra. I pazienti partecipanti saranno inoltre
misti, il ché garantirà la valutazione dei dati raccolti anche
da un punto di vista di genere.
"Le attività di educazione, sensibilizzazione, prevenzione e
cura risultano molto più efficaci se realizzate in
collaborazione tra istituzioni pubbliche, strutture sanitarie e
associazioni di pazienti", ha dichiarato il presidente
dell'associazione Diabete Zero, Francesco Pili. (ANSA).