Una musica arcana e densa di pathos, di straordinaria modernità. Le note del Requiem di Cherubini hanno risuonato ieri sera in un Teatro Lirico ancora senza spettatori per effetto delle norme sul contenimento della pandemia. Il concerto è stato trasmesso su Videolina e sui canali web del Gruppo L'Unione Sarda. Una composizione sobria per esprimere il compianto per i defunti: il Requiem racconta in una forma intimista il viaggio delle anime nell'aldilà.
Sul podio, al suo debutto a Cagliari, Matteo Beltrami ha diretto Coro e Orchestra del Lirico con uno stile nitido e caratterizzato da un notevole dinamismo a sottolineare gli accenti di una partitura raffinata e avvincente. Ha affrontato per la prima volta il Requiem di Cherubini di cui Berlioz nel 1842, in occasione della morte del grande maestro italiano scrisse: "Nessun'altra opera di questo grande maestro può sostenere il paragone con questa, per l'abbondanza delle idee, la vastità delle forme, la sublimità dello stile". Perfino Beethoven dichiarava di preferire il Requiem di Cherubini al Requiem di Mozart e disse che non avrebbe composto un Requiem perché questo era perfetto.
"Il Requiem [in do minore] è nel suo insieme, a mio parere, il capolavoro di Cherubini - sottolinea Beltrami nella sua presentazione del brano - nessun'altra opera di questo grande maestro può sostenere il paragone con questa, per l'abbondanza delle idee, la vastità delle forme, la sublimità dello stile, e se non fosse per la violenta fuga su un frammento di frase privo di senso: quam olim Abrahae promisisti, bisognerebbe aggiungere per la costante verità d'espressione". Stasera si replica alle 18.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA