Una serata di grandi suggestioni, sonorità dal forte impatto sottolineate da un tripudio di percussioni. Tutto culminato tra applausi e ovazioni in un teatro finalmente gremito. L'Orchestra e il coro del Lirico, il coro delle voci bianche del Conservatorio e i tre solisti, hanno fatto risuonare ieri sera al Lirico di Cagliari i Carmina Burana.
La cantata scenica profana, capolavoro di Carl Orff, con tutta la sua intensità, energia trascinante e forza narrativa, ha conquistato platea e prima loggia. Le strategie messe in atto dal Lirico per avvicinare il pubblico a teatro hanno prodotto il risultato sperato: un titolo di richiamo, bravi esecutori, promozioni sui biglietti, tutto ha contribuito a riempire il teatro.
I monumentali Carmina Burana, con la celebre invocazione alla fortuna cantata dal coro e che apre e chiude il concerto, sono stati riproposti a neanche un anno di distanza dall'ultima esecuzione al Parco della Musica, questa volta all'interno del teatro. Dal forte pathos, nonostante un'orchestra dagli archi non numerosi, ha ammaliato il numeroso pubblico che ha risposto con partecipazione e interminabili battimani, già dalla conclusione del primo, notissimo brano, scelto come colonna sonora, tra i tanti, di Excalibur.
Buona la prova dei cantanti. Il soprano cagliaritano Ilaria Vanacore, dalla voce suadente, evidenzia la sua crescita vocale e musicale. Il tenore, Christian Collìa, si districa al meglio nel difficile ruolo. Il baritono Leon Kim, nelle sue impegnative parti, mette in evidenza la sua bella voce brunita e presenza scenica. Alessio Allegrini, sul podio, cerca di trasferire le sue grandi qualità musicali nella lettura della partitura delle composizioni poetiche medievali musicate dal compositore tedesco. Il Coro, preparato dall'esperto Giovanni Andreoli, mostra in tutte le sue sezioni, bassi, baritoni, tenori, soprani e mezzosoprani, la maturità legata alla grande esperienza nell'esecuzione dei Carmina Burana. Superlativa la prova del coro dei bambini diretti per la prima volta da Francesco Marceddu.