(ANSA) - CAGLIARI, 31 MAR - Sono oltre un centinaio le
aziende del settore vitivinicolo che prenderanno parte,
quest'anno, alla 55/a edizione del Vinitaly, la manifestazione
fieristica del vino e dei distillati in programma a Verona dal 2
al 5 aprile. Le 72 cantine che partecipano alla collettiva
della Regione avranno a disposizione un'area di oltre 1700 metri
quadrati all'interno del Padiglione 8 di Veronafiere:
all'interno ci sarà anche uno spazio istituzionale nel quale,
come già avvenuto nelle precedenti edizioni, saranno organizzati
momenti di degustazione delle eccellenze vitivinicole in
abbinamento ai prodotti agroalimentari tipici.
Quasi il 40% del vino prodotto in Sardegna va oltre mare e di
questo, il 50% va all'estero (di questo, il 60% in Europa, il 30
% in America, e il 10 % in Asia). La superficie utilizzata per
la vite in Sardegna è pari a poco più di 27.000 ettari, e circa
300 sono le aziende che hanno almeno un'etichetta. La Sardegna
vanta attualmente 19 Denominazioni di origine DOC e una
Denominazione d'Origine Controllata DOCG relativa al Vermentino
di Gallura.
Lunedì 3 aprile, dalle 14 alle 15.30, al Padiglione 8
(Sardegna) masterclass con tre punte di diamante dell'enologia
italiana: Mariano Murru, Andrea Pala e Antonio Manca. A loro il
compito di presentare tre differenti vitigni: Nasco (Murru),
Arvisionadu (Pala) e Granazza (Manca). Murru è stato premiato da
Vinoway nel 2020 come Miglior Enologo Italiano. Murru è tra i
più apprezzati enologi italiani nel mondo. A seguire le sue
orme, il gallurese Andrea Pala, eletto miglior giovane enologo
d'Italia nel 2021 che ha contribuito a creare vini che hanno già
ottenuto importanti riconoscimenti. Giovane ma già di grande
esperienza anche Antonio Manca, enologo della cantina Trexenta,
che con i vitigni autoctoni ha grande dimestichezza.
"L'Arvisionadu - afferma Andrea Pala - è un rarissimo vitigno
autoctono la cui diffusione è limitata in un fazzoletto di terra
di circa 20/25 ettari, nella regione storica del Goceano, tra i
comuni di Benetutti e Bono. Un vero unicum perché è la stessa
scienza a dire che per questo straordinario vitigno non è stata
trovata nessuna corrispondenza genetica". (ANSA).