L'intenso e accattivante sapore di mirto in una bevanda analcolica. Nasce "Mirtina", uno sciroppo creato con le bacche nero violacee della macchia mediterranea. I frutti sono raccolti nelle colline di Telti, il borgo gallurese che ogni anno celebra la sagra del mirto. Il liquore, un classico del dopo cena in Sardegna, è una delle tante applicazioni di questa pianta mediterranea che cresce spontanea e abbondante. Ma due imprenditrici di Telti, Marilena Suelzu e Paola Spanu, hanno pensato di diversificare e innovare il prodotto dando la possibilità di gustarlo anche senza aggiunta di alcool.
Mirtina è naturale al 100 per cento, una bevanda unica nel suo genere. Rinfrescante, dissetante, dal profumo intenso, con le sue sfumature di colore. "La consistenza è morbida, né troppo glassato e nemmeno liquido. Si presta a svariati accostamenti. Si può assaporare come una bibita fresca allungata con l'acqua o in aggiunta a una limonata o granita - aggiunge Marilena Suelzu - ma ben si sposa con varie tipologie di formaggio. Impreziosisce poi gelati, torte e tanti tipi di dessert. È ottimo, poi per la preparazione di cocktail analcolici e alcolici".
Due mix sono stati fatti assaggiare questa mattina nel corso della conferenza stampa che si è svolta al ristorante dell'Eccelsa Aviation di Olbia: "spritzmirtina" e "Su Pizzinnu", un mix di sciroppo di mirto analcolico, rum e succo d'arancia. La ricetta di Mirtina l ha creata Gaetano D'Ambrosio. Le imprenditrici hanno lavorato per farlo conoscere al mercato attraverso la neonata società La Multa.
"In questa fase iniziale ci affidiamo al laboratorio di La Neula, che cura produzione e imbottigliamento delle bottiglie da 50cl e delle originali mignon da 100 ml - spiega Marilena Suelzu - ora sta alla fantasia di chef, barman, gelatai, pasticceri, produttori di formaggi e seadas valorizzarlo al meglio". A Telti sono ora quattro le aziende che producono mirto. "Questa ricchezza del territorio andrebbe maggiormente sostenuta - afferma Paola Spanu - Mirtina offre la possibilità di sorseggiare il mirto in tutta la sua ricchezza di proprietà anche a chi è astemio".