(di Mimmo Trovato) Ci sono anche una bambina di pochi mesi e un'altra che non ha più di due anni tra le vittime dell'ennesimo naufragio di migranti nel Canale di Sicilia. A portare i corpi a Catania, assieme alle salme di 3 uomini e 12 donne, è stato l'equipaggio della fregata Grecale della Marina Militare che è riuscita a condurre in salvo altre 200 persone, compresi una donna incinta, bambini e nuclei familiari. La maggior parte di loro fugge da zone di guerra e probabilmente anche i parenti delle due bambine che potrebbero essere tra le altre vittime o tra i dispersi, perché nessuno dei sopravvissuti ne ha reclamato i corpi.
Un dramma legato alla disperazione e al sogno di un mondo migliore che è diventato tragedia. Il barcone su quale viaggiavano, secondo la ricostruzione del comandante della nave Grecale, Stefano Frumento, "si è capovolta ed è affondata rapidamente". Con la stessa velocità con cui, sottolinea, sono intervenuti i primi soccorsi: due mercanti che erano in zona e si sono immediatamente diretti sul punto del naufragio.
Naufragio che, spiega il comandante Frumento, "è avvenuto in acque internazionali, in una zona dove era previsto l'intervento delle autorità libiche che però non c'è stato".
Il comandante della Grecale, dopo avere prestato soccorso ai superstiti e recuperato le salme trovate in mare, ha raccolto le testimonianze dei sopravvissuti. "Non danno indicazioni precise sui numeri - sottolinea Frumento - ma il tipo di barca che abbiamo visto è di quelle che solitamente portano tra 200-250 persone per volta al massimo". Una precisazione che ridimensiona notevolmente le cifre sui dispersi che non sarebbero più 200 circa, come si era parlato in un primo momento, ma alcune decine forse.
Il comandante della Grecale ha anche anticipato che durante il viaggio verso Catania "sarebbero state identificate due persone sospette che potrebbero essere gli scafisti" del viaggio della speranza che si è tramutato in dramma. La posizione dei due uomini è adesso al vaglio della Procura distrettuale di Catania che ha aperto un'inchiesta per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.
Per avviare subito le indagini il procuratore capo Giovanni Salvi ha inviato sulla fregata della Marina Militare con una motovedetta, prima dell'arrivo in porto, agenti della Squadra mobile e della polizia scientifica. Il sostituto Monia Di Marco, che è salita sulla Grecale al porto di Catania, ha disposto per domani l'esame autoptico esterno delle 17 salme e ha coordinato gli accertamenti della polizia. Nessun provvedimento giudiziario risulta al momento adottato dalla Procura.
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