(dell'inviato Mimmo Trovato) Mare nostrum così com'è non può continuare. E' l'unico punto di contatto tra il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, e il segretario della Lega, Matteo Salvini. Perché per il responsabile del Viminale se l'Ue non interviene lui proporrà lo stop all'operazione, ma le navi saranno ancora in mare, stavolta lontane dalle coste della Libia; mentre per il leader del Carroccio, invece, la marina miliare deve restare ferma nei porti del nostro Paese.
I due si 'incrociano' davanti al Municipio di Pozzallo, nello stesso giorno in cui, tra Sicilia e Puglia, arrivano 2.300 migranti, compreso il corpo di un siriano morto per stenti.
Nel Comune del Ragusano il ministro ha un incontro ufficiale con i sindaci della zona sull'immigrazione, e il segretario della Lega tiene una 'contromanifestazione' di protesta contro Mare nostrum, dando "la responsabilità morale di quello che accade, anche in mare al premier Matteo Renzi". Al presidente del consiglio Salvini imputa di "essere presente dappertutto e di parlare su tutto, ma di non avere il tempo di andare in Sicilia, io oggi sono qui e tornerò a luglio, lui non c'è".
Il ministro offre un 'caffè' a Salvini, promettendo di pagare lui, in rispetto dello 'jus soli', essendo siciliano e giocando in casa. "Si è innamorato della Sicilia - dice Alfano - dopo decenni anche la Lega ha capito che la Sicilia è da amare".
Salvini sorridente replica: "Non c'è bisogno, il caffè lo paga Renzi, tanto qui non viene". Alle accuse del leader della Lega, il ministro replica svelando di contatti continui del premier con l'Ue. "Il presidente Matteo Renzi anche stamattina - rivela - ha avuto una telefonata con il presidente Barroso: il nostro obiettivo è realizzare una grande azione che permetta all'Italia di avere risposte certe e efficaci perché la frontiere del Mediterraneo è quella dell'Europa e non dell'Italia".
Un tema sul quale Alfano torna incontrando i sindaci del Ragusano nel Municipio di Pozzallo e annunciando che proporrà al governo "interventi compensativi" per i Comuni in prima linea che sono "la trincea della solidarietà e del sacrificio" e ai quali "il governo è grato". Chiede all'informazione di "essere corretta e di non dire che Pozzallo è invasa di migranti, perché non è vero: un posto ad alta vocazione turistica non può essere rovinata dalla cattiva informazione". Conferma che il ministro Lorenzin ha varato una task force che monitorizza l'aspetto sanitario dell'immigrazione e che la Difesa ha dato la disponibilità di accoglienza in caserme non più in uso. Intanto gli sbarchi non si fermano. Oltre 2.300 migranti sono arrivati oggi in Italia, tra la Sicilia e la Puglia: lo sbarco più numeroso a Taranto con nave San Giorgio, che ha soccorso, complessivamente, 1.205 persone. Un natante in legno, con 315 extracomunitari è approdato direttamente nel porto di Lampedusa, mentre in quello di Trapani, con una nave della marina militare, sono scesi i 311 profughi salvati ieri in acque maltesi. Altri 536 migranti, quasi tutti eritrei e siriani, salvati al largo della costa libica sono stati presi a bordo da una nave cisterna del Kuwait, la Al Sami, giunta in serata ad Augusta. A bordo anche il corpo di un profugo morto di stenti durante il viaggio.
Un'altra vita sacrificata in mare alla ricerca di un sogno che si aggiunge ai 10 corpi recuperati nei giorni scorsi al largo della Libia, giunti domenica a Palermo con nave Etna, e alle decine di dispersi. Circa 40, secondo le testimonianze di operatori intervenuti in zona. Ma un sopravvissuto, Maxwell Yeboah, del Ghana, ospite nella parrocchia di San Giovanni Maria Vianney a Palermo, trasformata in un centro d'accoglienza, parla di "190 persone partite dalle coste della Libia su due gommoni", con un "centinaio finiti in mare...".
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