Nuova tragedia dell'immigrazione al largo della Libia: almeno 20 persone sono morte e un centinaio risulta disperso nel naufragio di un barcone al largo di Al Khums, a 100 chilometri a est di Tripoli. A fornire le cifre dell'ennesimo dramma dei 'viaggi della speranza' sono stati i migranti tratti in salvo dalla marina militare Libica, in tutto 22. Secondo la loro testimonianza erano tutti su un vecchio natante diretto in Italia, sul quale c'erano complessivamente circa 150 persone. Non è chiara ancora la dinamica dell'accaduto. Il naufragio potrebbe essere dovuto a uno spostamento improvviso dei 'passeggeri' o a un cedimento strutturale del natante.
La certezza è che i sopravvissuti "erano aggrappati ai resti della barca" e "una pattuglia della marina ne ha messo in salvo ventidue", come ha spiegato il colonnello Kassem Ayoub, portavoce della marina libica, aggiungendo che "oltre venti corpi sono stati recuperati". Secondo i migranti soccorsi, "a bordo dell'imbarcazione, diretta verso le coste italiane", ha confermato l'ufficiale libico, c'erano "circa 150 persone, provenienti dall'Africa sub-sahariana". I dispersi sarebbero quindi un centinaio, e nella zona della tragedia sono stati avviati soccorsi e ricerche di altri possibili sopravvissuti.
Continuano intanto nel Canale di Sicilia le operazioni di soccorso e gli sbarchi in Italia: oltre ottocento sono i migranti arrivati oggi. A Porto Empedocle, nell'Agrigentino, a bordo del mercantile liberiano Perge, sono giunti 112 migranti.
A Pozzallo, nel Ragusano, su nave Vega della marina militare sono aprrodati 192 extracomunitari soccorsi al nord della Libia su due gommoni in difficoltà. Tra loro 25 donne, tre delle quali in stato di gravidanza e una quarta con un trauma alla gamba. Due donne sono state colte da malore durante il viaggio sulla Teesta Spirit, nave battente bandiera delle Bahamas che trasporta gas e petrolio, con a bordo 114 somali, diretti nel porto di Brindisi. In quello di Taranto, invece, approda nave Zeffiro con 404 migranti salvati nell'operazione 'Mare nostrum'.
Tra i profughi vi sono una donna incinta e quattro neonati. Infine sono arrivati nel porto di Roccella Ionica (Reggio Calabria) i 65 migranti di nazionalità siriana, tra cui nove donne, cinque bambini e un neonato, soccorsi dalla Guardia costiera a circa 120 miglia dallo Jonio reggino. Erano su una vecchia imbarcazione col motore in avaria partita dalla Turchia.
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