E' nella rada nel porto
di Augusta il relitto del peschereccio inabissatosi il 18 aprile
2015, nel naufragio in cui morirono circa 700 migranti,
considerata la più grande tragedia nel Mediterraneo fra i viaggi
della speranza, a largo della costa della Libia. Lo ha reso noto
il Comandante Marittimo Sicilia, contrammiraglio Nicola de
Felice, incontrando i giornalisti. Il barcone è stato agganciato
tre giorni fa e sollevato dal fondale con un modulo di recupero
da nave Ievoli Ivory. In zona era presente nave San Giorgio
della Marina Militare, che fornisce la protezione a tutto il
dispositivo navale, con imbarcati oltre al personale del Gruppo
Operativo Subacquei della Marina, una squadra di Vigili del
Fuoco che ha il compito di effettuare i primi rilievi sul
relitto e anticipare le informazioni utili. Il relitto sarà
collocato all'interno di una tensostruttura refrigerata, lunga
30 metri, larga 20 e alta 10, dove inizieranno le operazioni di
recupero delle salme.
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