"Il nostro non è un atto di disobbedienza civile né di obiezione di coscienza, ma la semplice applicazione dei diritti costituzionali che sono garantiti a tutti coloro che vivono nel nostro paese". Lo dice il sindaco di Leoluca Orlando replicando al vice ministro dell'Interno Matteo Salvini che in un post su Facebook lo ha criticato: "Con tutti i problemi che ci sono a Palermo, il sindaco sinistro pensa a fare 'disobbedienza' sugli immigrati". Salvini fa riferimento alla nota inviata dal sindaco al capo area dell'ufficio anagrafe con la quale Orlando dispone di non applicare a Palermo le misure volute del cosiddetto "decreto sicurezza", per quanto riguarda le norme che negano la possibilità di concedere la residenza a chi ha un permesso di soggiorno.
"Siamo davanti ad un provvedimento criminogeno - prosegue Orlando -. Ci sono migliaia, centinaia di migliaia di persone che oggi risiedono legalmente in Italia, pagano le tasse, versano contributi all'Inps e fra qualche settimana o mese saranno 'senza documenti' e quindi illegali. Questo significa incentivare la criminalità, non combatterla o prevenirla". "E' certo, l'ho già detto più volte, che su alcuni temi, il rispetto dei diritti umani fra questi, il Sindaco di Palermo ha una visione ed una cultura diversa da quella del Ministro dell'Interno - aggiunge Orlando - ma qui siamo di fronte ad un problema non solo ideologico ma giuridico, non si possono togliere diritti a cittadini che sono in regola con la legge, solo per spacciare per 'sicurezza' un intervento che puzza molto di 'razziale'".
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