La prima commissione del Csm si
appresta ad archiviare il fascicolo sui depistaggi
nell'inchiesta sulla strage in cui fu ucciso Paolo Borsellino.
La scelta di chiudere il caso sarebbe dovuta al lungo tempo
trascorso che toglierebbe efficacia all'unico strumento in mano
al Csm: il trasferimento di magistrati per incompatibilità
ambientale. Alcuni di quelli ipoteticamente coinvolti non ci
sono più o prestano servizio in altre sedi e in altri ruoli.
L'unico magistrato ascoltato dal Csm è stato Nino Di Matteo. Non
saranno invece sentiti gli altri che si erano occupati delle
dichiarazioni del falso pentito Vincenzo Scarantino e cioè
Fausto Cardella, Francesco Paolo Giordano, Roberto Saieva e Ilda
Boccassini.
Improntata ad amarezza la reazione di Fiammetta Borsellino:
"Non saremmo arrivati a questo punto se ci fosse stata un'azione
tempestiva e come atto dovuto. Ora l'archiviazione è una scelta
conseguente".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA