"Il Cara di Mineo chiude, senza garanzie occupazionali per i lavoratori. Le imprese appaltatrici dei servizi preannunciano già l'avvio delle procedure di licenziamento collettivo, mentre esponenti della maggioranza nazionale di governo formulano ipotesi di riconversione del sito che fanno a pugni con la realtà". Lo affermano i lavoratori del Centro accoglienza richiedenti asilo più grande d'Europa che, a conclusione di un'assemblea Uil-Uiltemp-Uiltucs, hanno proclamato per il 2 aprile una giornata di sciopero. Nel corso della riunione, è stata denunciata "la falsa operazione di risparmio e ordine pubblico" che il Governo nazionale sta realizzando con l'azzeramento del Centro: "Saranno favorite solo decine, centinaia, di strutture private dalle dimensioni ridotte e a limitatissima capacità di integrazione con rischi evidenti per la sicurezza e la certezza di un aumento della spesa a carico della collettività".
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