Ennesimo dietro-front del
falso pentito Vincenzo Scarantino che al processo a tre
poliziotti accusati del depistaggio delle indagini sulla strage
di via D'Amelio ha nuovamente fornito una versione differente
delle pressioni subite durante l'inchiesta. Sentito in
controesame ha indicato solo nei tre funzionari coloro che lo
indussero a mentire sulla fase esecutiva dell'attentato. Una
versione, che gli è stata contestata dall'avvocato Rosalba Di
Gregorio, legale di Gaetano Murana, uno degli accusati
ingiustamente per la strage ora costituito parte civile. Di
Gregorio, all'affermazione di Scarantino, ha reagito contestando
vecchie dichiarazioni in cui il falso pentito aveva sostenuto di
avere rivelato la sua estraneità ai fatti agli ex pm di
Caltanissetta Annamaria Palma, Gianni Tinebra e Carmelo
Petralia. "Ho sentito il nome di La Mattina, volevo chiedere
scusa anche a lui" ha aggiunto dopo avere appreso della presenza
in aula di uno degli imputati condannati a causa delle sue false
accuse.
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