Nessuna sospensione cautelare urgente
del decreto interministeriale con il quale il 7 aprile scorso è
stato stabilito che i porti italiani, in seguito all'emergenza
coronavirus, non rappresentano più 'luoghi sicuri' (Place of
Safety) ai fini dello sbarco di migranti in caso siano soccorsi
in mare da unità navali battenti bandiera straniera al di fuori
dell'area SAR italiana. Lo ha deciso con un decreto monocratico
il presidente della terza sezione del Tar del Lazio, respingendo
una richiesta cautelare urgente in tal senso proposta
dall'associazione Arci. Per il Tar il decreto "è motivato
mediante argomentazioni non implausibili circa l'attuale
situazione di emergenza da CovidD-19, e la conseguente
impossibilità di fornire un 'luogo sicuro', senza compromettere
la funzionalità delle strutture nazionali sanitarie, logistiche
e di sicurezza dedicate al contenimento della diffusione del
contagio e di assistenza e cura ai pazienti Covid-19". Udienza
collegiale del ricorso in camera collegiale il 20 maggio.
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