Nel mare di Lampedusa è tornata la
Foca Monaca. Un evento sempre più raro negli ultimi anni dal
momento che questo mammifero, che in passato era diffuso nel
Mediterraneo, dagli anni '60 si era quasi estinto nelle nostre
acque.
Ma il "Vitello di mare" (così veniva chiamato in passato), o
"Vòio marinu" ("Bue marino") come la chiamano ancora oggi i
Lampedusani, ha un legame antico con l'isola. Nel 1832 il
botanico Giovanni Gussone riferiva che a Lampedusa ''in alcune
grotte della costa vi soggiornano i vitelli marini". Nel 1843 il
Capitano di fregata Bernardo Sanvisente scriveva in un suo
rapporto che a Lampedusa "le foche, dette volgarmente vitelli
marini, riposano nelle grotte situate nella parte di levante".
Oltre ad essere la "casa" delle tartarughe caretta caretta, che
ogni anno nidificano nelle spiagge delle Pelagie, in questo mare
è spesso possibile ammirare delfini e, in alcuni periodi, anche
il passaggio di balene. Adesso l'avvistamento della Foca Monaca.
"Si tratta di un evento eccezionale - dice il sindaco di
Lampedusa e Linosa Totò Martello - che se da un lato ci
emoziona, al tempo stesso ci conferma che la nostra isola ed il
nostro mare continuano ad essere una meraviglia della natura".
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