"In queste ore i colleghi docenti
stanno definendo come garantire il rientro al 50% e anche al
75%. In alcuni casi si è deciso di alternare le classi una
settimana sì ed una no, in altri su richiesta delle famiglie si
è deciso di garantire agli alunni con disabilità di poter avere
l'insegnante a scuola. Sono scelte fatte dagli organi collegiali
che risentono molto delle caratteristiche del territorio". Lo
dice Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, con
riferimento al prossimo rientro degli studenti a scuola con la
didattica in presenza. Tema su cui si dibatte, quello dei
trasporti. "Sono state svolte tante riunioni con i prefetti e
con le città metropolitane per i collegamenti - aggiunge
Pacifico - i mezzi sono quelli e sono pochi. Gli ingressi
scaglionati sono difficili. Se ci sono poche corse negli orari
canonici, figuriamoci se c'è possibilità di poter favorire più
corse in orari diversi. Credo - sottolinea - che il problema sia
il raccordo che deve avvenire attraverso i prefetti tra tutti
gli attori, in primo luogo i dirigenti scolastici. Se non
vengono coinvolti gli istituti è inutile pensare di fornire un
servizio che non è consono all'attività didattica che si
svolge". Diminuiscono i contagi ma restano poche le garanzie.
"Abbiamo firmato un protocollo di sicurezza per garantire il più
possibile personale e alunni - spiega Pacifico - ma con la
diffusione del Covid garanzie ce ne sono poche. Se non si
investono i soldi del Recovery Fund per garantire il diritto
allo studio, per investire nel territorio riprendendo i vecchi
plessi, per sdoppiare di nuovo le classi e per aumentare gli
organici, continueremo ad avere il rischio contagi. Invito gli
studenti a rispettare le regole dentro le classi e fuori, è una
sfida, dobbiamo diventare cittadini maturi". Si parla di proroga
di lezioni al 30 giugno. "Non serve, poteva servire la
sospensione della didattica per due mesi e poi spostare il
calendario scolastico - sostiene Pacifico -.La didattica a
distanza non sostituisce quella in presenza, ma dire che non
serve sarebbe andare a svilire l'attività fatta dai colleghi con
sacrificio. La didattica a distanza non è vacanza. Dobbiamo
mantenere serietà e responsabilità come quando siamo a scuola.
Tutti dobbiamo fare la nostra parte", conclude.
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