"Navi umanitarie bloccate mentre in mare si continua a morire. Chiediamo il tempestivo rilascio della Geo Barents per riprendere azione salvavita". Così Duccio Staderini, responsabile delle attività di ricerca e soccorso di Medici senza frontiere, dopo il fermo della Geo Barents ad Augusta disposto dalla Guardia costiera per una serie di carenze registrate al termine di un'ispezione.
"I controlli dello Stato di approdo - sostiene Staderini - sono procedure legittime, sviluppate per garantire la sicurezza della navigazione, ma queste ispezioni vengono strumentalizzate delle autorità per colpire le navi umanitarie in modo discriminatorio. L'unica conclusione possibile è che tutto questo è giustificato da motivi politici".
Determinata a tornare in mare il prima possibile, Msf presenterà "un piano di azione per adeguare velocemente le irregolarità tecniche contestate dalle autorità, chiedendo contestualmente l'immediata revoca dell'ordine di fermo, come previsto dalle procedure esistenti". In caso di rifiuto, la ong "si riserva di intraprendere ulteriori iniziative per contestare il provvedimento di fronte al Tar e chiedere un indennizzo dei danni subiti come risultato del fermo indebito della nave e dei ritardi nella ripartenza (spese del noleggio, stipendi del personale e altri costi vivi)".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA