La Procura di Agrigento ha
chiuso l'inchiesta "Waterloo" che ruota attorno alla figura
dell'imprenditore Marco Campione, ex presidente e "dominus" di
Girgenti Acque (la società che gestiva il servizio idrico ad
Agrigento e provincia), al quale si contesta di avere messo in
piedi un sistema di corruzione. Un mese dopo l'operazione -
condotta da Dia, guardia di finanza e carabinieri - con 8
provvedimenti di fermo nei confronti dei vertici di Girgenti
Acque, ai 50 indagati è stato fatto notificare l'avviso di
conclusione dell'attività investigativa. Fra gli indagati ci
sono, appunto, i vertici di Girgenti Acque prima del
commissariamento, politici, professionisti, rappresentanti delle
forze dell'ordine, l'ex prefetto di Agrigento Nicola Diomede e
il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè al quale si contesta
l'accusa di finanziamento illecito al partito. Il pool di pm -
coordinato dal procuratore Luigi Patronaggio e dall'aggiunto
Salvatore Vella e composto dai pm Antonella Pandolfi, Sara
Varazi e Paola Vetro - non ha arretrato rispetto
all'impostazione originaria che aveva portato ai fermi di 8
persone, che non hanno superato il vaglio di gip e tribunale del
Riesame che hanno rimesso tutti in libertà. Fra i reati
contestati l'associazione per delinquere, il concorso esterno,
l'abuso di ufficio e la truffa. L'inchiesta ipotizza che
Campione, attraverso la distribuzione a pioggia di posti di
lavoro, consulenze o anche regalie e corruttele di altra natura,
avrebbe ottenuto l'asservimento di politici di tutti i livelli,
pubblici funzionari, forze dell'ordine, professionisti e pure
una parte della stampa anche se, nel provvedimento, si fa
riferimento a un solo giornalista indagato.
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