"Dopo il primo decreto cautelare
emesso lo scorso 1 settembre, all'avvio della pre-apertura della
stagione venatoria in Sicilia, ieri il presidente del Tar
Catania, con decreto n. 503/2021, ha nuovamente sospeso il
decreto assessoriale che, in violazione del precedente
pronunciamento del medesimo Tribunale amministrativo, aveva
riaperto la caccia. Con questo nuovo pronunciamento del Tar,
quindi, dal 13 settembre la stagione venatoria in Sicilia si
ferma nuovamente". Ne danno notizie le associazioni
ambientaliste e animaliste.
"Bisognerà aspettare il prossimo 2 ottobre - data di apertura
generale della caccia indicata da Ispra (Istituto superiore per
la protezione e la ricerca ambientale) ma ostinatamente ignorata
dalla Regione siciliana - per poter riprendere l'attività
venatoria nell'Isola - si legge in una nota degli ambientalisti
- Ai cacciatori siciliani rimane la possibilità di sparare solo
nelle prossime due giornate di pre-apertura di sabato 11 e
domenica 12 settembre; dopo quella data, il Tar ha confermato la
sospensione della stagione venatoria fino all'apertura indicata
da Ispra".
WWF Italia, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, LNDC
Animal Protection ed Enpa parlano di un "grande risultato per la
tutela degli animali selvatici". Il Tar ha accolto il loro
ricorso, presentato dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola
Giudice, che avevano nuovamente impugnato il "nuovo" calendario
venatorio dell'assessore regionale all'agricoltura, Toni Scilla.
"All'indomani della sospensiva del Tar, l'assessore Scilla,
invece di dare esecuzione alla decisione del giudice
amministrativo, aveva emanato un nuovo decreto 'fotocopia' di
quello appena bocciato, con l'evidente e sfacciato scopo di
eludere la sospensiva del Tar - sostengono ambientalisti e
animalisti - e consentire la prosecuzione della caccia, anche in
periodi e con modalità palesemente contrastanti con il parere
scientifico di Ispra, che suggeriva maggiore tutela per le
popolazioni faunistiche stanziali e migratorie, già decimate
dagli incendi".
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